“Palazzo De Nobili non ha ancora la sua aula rossa, massima rappresentanza della democrazia, e i colleghi consiglieri pensano di potersi teletrasportare nell’emiciclo di Montecitorio per parlare addirittura di autonomia differenziata.
A meno che i colleghi non pensino che l’autonomia differenziata non sia un nuovo modo d’intendere la raccolta rifiuti.
Altrimenti non si spiega questa bulimia comunicativa di consiglieri comunali che parlano di una cosa di cui nessuno ancora sa nulla.
Ci sono pratiche aperte ed urgenti di cui discutere in Consiglio.
Psc, regolamento commerciale, disciplina degli ambulanti, caso Conad, caso cinema Orso, problematica acqua, porto, pontili, depuratore, sapere che fine ha fatto l’istituzione del “sindaco della notte” per regolamentare la movida, il “tavolo permanente” sui quartieri periferici promesso in consiglio comunale dal sindaco, ecc ecc, e i colleghi, come arma di distrazione di massa, parlano di autonomia differenziata e addirittura sottolineano la necessità di discuterne in Consiglio.
Confrontarsi è sempre utile per carità, ma certi confronti, come quello sull’università, nel giorno in cui tutto era deciso, stanno diventando stucchevoli. Il consiglio comunale deve parlare di città. E questo è inderogabile”.
Lo affermano in una nota i consiglieri comunali di Catanzaro Eugenio Riccio, Giorgio Arcuri e Manuel Laudadio.