“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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A Lamezia Terme la presentazione del libro “Morire per la NATO?”

Il Tenente Colonnello Fabio Filomeni (ris.) a Lamezia Terme per la prima presentazione assoluta del suo libro “Morire per la NATO?”

 

L’evento pubblico, organizzato da Cantiere Laboratorio e dalla sua organizzazione giovanile, Gioventù Controcorrente, si svolgerà sabato 14 gennaio alle 17:30 presso il  Centro Congressi “Prunia” a Lamezia Terme.

 

Alla presentazione di Bruno Spatara e all’intervento di Vittorio Gigliotti, entrambi delle associazioni organizzatrici, seguirà la presentazione del libro da parte dell’autore.

Il Tenente Colonnello Fabio Filomeni (ris.), Incursore Paracadutista nel 9° Reggimento d’Assalto “Col Moschin”, reparto operativo delle Forze Speciali dell’Esercito, per ben 35 anni. Dalla sua esperienza nelle numerose missioni in Africa, nei Balcani ed in Medio Oriente, nasce il libro che è una analisi, lucida, lineare, obiettiva, di decenni di storia e di una realtà vissuta sul campo con il discutibile “modus operandi” aggressivo della NATO, soprattutto dopo il Crollo del Muro di Berlino e dell’implosione dell’impero social-comunista. L’autore, attraverso una sintesi tra esperienze personali e approfondimenti di geopolitica, non disdegna il suo giudizio, inoltre, sull’attuale corso degli eventi in Ucraina che rischiano di degenerare in una terza guerra mondiale.

 

Un libro che farà rumore – dice Vittorio Gigliotti, presidente di Cantiere Laboratorio – per cui leggerlo è un dovere morale per comprendere la verità su importanti pagine di storia che ci sono state raccontate in modo vergognosamente falso o distorto.

“Morire per la NATO?” è un libro che pesa come un macigno sulle lobby dell’informazione che hanno sempre costruito nemici e verità di comodo al servizio di chi pensa di “esportare la democrazia” a suon di bombe e che, con la complicità di una classe politica imbelle, ci ha sempre trattato come “servi” per i suoi sporchi giochi.”.

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