“E’ stata approvata all’unanimita’ la mia risoluzione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Diversi gli impegni che la commissione ha demandato al Governo. Dalla prosecuzione di tutti gli interventi utili e necessari, anche al di la’ dell’orizzonte temporale del PNRR, in favore dei Comuni italiani allo scopo del definitivo conseguimento degli obiettivi della mobilita’ sostenibile e della rigenerazione urbana, all’adozione di una precisa strategia di sostegno al trasporto pubblico locale regionale”. Lo dice la deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti Elisabetta Barbuto.
“E’ necessario – aggiunge – individuare nuove misure di accelerazione nelle procedure di realizzazione delle opere nei tempi previsti dal Piano, e valutare la stabile collocazione in organico delle figure tecniche che saranno di supporto alle amministrazioni locali per la gestione del PNRR. Questo si rende necessario soprattutto al fine di consentire alle stesse amministrazioni di programmare, per il futuro post PNRR e in maniera efficiente, anche le funzioni ordinarie. Dall’intermodalita’ nei trasporti a una attenzione particolare sulla portualita’”. “Il lavoro e’ stato impegnativo – prosegue Barbuto -, ma e’ soddisfacente la conclusione che ha visto l’intera commissione, inclusa l’opposizione, sottoscrivere e votare all’unanimita’ la risoluzione in cui ho tenuto particolarmente a inserire, oltre ai punti gia’ indicati, il tema della prevenzione dell’infiltrazione criminale negli appalti non solo con l’applicazione della normativa vigente, ma con la stipula di specifici protocolli a livello locale per coniugare efficacemente la celerita’ con la legalita’”. “Tema, per me fondamentale, e’ il monitoraggio dell’effettiva distribuzione territoriale nel rispetto del vincolo di destinazione al Sud secondo le indicazioni del Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la ricerca e la individuazione di opportune clausole di salvaguardia per rimettere a disposizione dei territori del Mezzogiorno le risorse non assegnate per carenza di domande ammissibili”, conclude.