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Consiglio regionale, torna in Aula la proposta di legge sulle sale da gioco

Torna in Aula, in Consiglio regionale, la legge che regola, tra le altre disposizioni, l’apertura e le localizzazioni delle sale gioco. Dopo il ritiro deciso nel corso dell’ultima seduta, la proposta di legge è tornata oggi in Aula arricchita dalle modifiche introdotte in seconda Commissione a seguito delle audizioni con l’Anci, le rappresentanze del Terzo Settore e i rappresentanti delle imprese coinvolte.

Il Presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, è intervenuto per spiegare personalmente i motivi della riproposizione della proposta di legge, “sulla quale – ha detto – si è ampiamente discusso, spesso a sproposito, e con argomenti che non corrispondono affatto al vero.

Penso – ha detto Mancuso – che sia stato giusto il rinvio dell’ultima volta per ulteriori approfondimenti e per sentire tutte le parti che ne hanno fatto richiesta. In Prima Commissione abbiamo, infatti, audito l’Anci ed i rappresentanti del Terzo settore e delle imprese. Personalmente, mi sono incontrato con l’Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone. Da queste audizioni è scaturito un ottimo lavoro e penso che la proposta che portiamo oggi in Aula sia inclusiva di gran parte delle richieste che sono venute dalle parti in causa”.

“Si sa bene – ha proseguito il presidente Mancuso – che il gioco viene normato da una legge dello Stato. Noi possiamo, quindi, solo normare parte di quest’ambito legislativo. Abbiamo cercato di armonizzare tutte le richieste e cercato di adeguarci, con ulteriori restrizioni, rispetto alle norme che hanno introdotto altre Regioni. La nostra risulta essere, forse, la norma più restrittiva di tutte le Regioni. Con l’emendamento del consigliere Giuseppe Graziano, dell’Udc, abbiamo posto rimedio a tutte le speculazioni fatte sugli orari e le distanze dai luoghi sensibili. Abbiamo, inoltre, eliminato le attribuzioni ai sindaci. Avremo, in pratica, una norma in cui gli orari non saranno più affidati alla volontà dei primi cittadini, ma saranno rigorosamente definiti, come la chiusura delle sale dalle ore 24 alle 9 del mattino e dalle 12.30 alle 14.30. Un orario suggerito da un’analisi fatta sul gioco, dal quale è emerso che sono queste le ore in cui i giovani si dedicano a queste attività”.

Secondo Mancuso, inoltre, “la legge, così com’è concepita, è in linea con le norme approvate in Piemonte ed in Campania. Ma segnalo che la Puglia non ha mai regolato l’orario delle giocate. Non c’è alcun limite. E nessun limite è stato fissato dalle Regioni Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, dalla Abruzzo e Liguria. Noi ci siamo dati delle regole ben precise. Penso che ci accingiamo ad approvare una norma giusta e che fa chiarezza. Non abbiamo voluto mettere, com’è avvenuto finora, la testa sotto la sabbia e rinnovare ‘sine die’ la data di entrata in vigore della legge”.

“Vi invito a discutere – ha concluso Mancuso rivolgendosi alla minoranza – senza dare adito a demagogie e strumentalizzazioni perché la Calabria e l’Italia intera ci guardano”.

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