“In Calabria, uno studente su due è rimasto senza la sua borsa di studio. È un dato allarmante che preoccupa gli studenti calabresi che, di anno in anno, vivono l’angoscia di non conoscere per tempo il destino di un contributo fondamentale per la prosecuzione degli studi di migliaia di giovani calabresi. È il paradosso di un diritto costituzionalmente tutelato, basilare in una Regione come la Calabria, che stenta ad affermarsi a causa della precarietà del finanziamento previsto dall’ente regionale: scarso, in ritardo e non strutturale”.
E’ quanto si legge in una nota di Azione Universitaria, componente studentesca di destra e organizzazioe universitaria di Fratelli d’Italia.
Sulla questione è intervenuto anche Mario Russo, Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari presso l’apposito organismo costituito presso il Ministero dell’Università e della Ricerca. “Siamo ormai arrivati al paradosso tale per cui a un giovane calabrese converrebbe costruire il proprio futuro, non solo lavorativo ma anche formativo, in un’altra Regione – dichiara il Consigliere Nazionale – e il futuro non ci sorride in quanto, dopo il Governo Oliverio, di per sé già disastroso, abbiamo registrato solo passi indietro”.
A finire sotto la lente d’ingrandimento sono stati anche i recenti interventi di finanziamento che “seppur positivi, non costituiscono una soluzione strutturale e definitiva al problema”. “
Da anni viene riproposta la stessa mortificante risposta a un problema ben più grande – sottolinea Russo – in quanto l’efficacia e l’efficienza di un sistema che garantisca effettivamente a tutti la possibilità di studiare non può che dipendere da tempistiche certe e strutturalità degli interventi”.
“Lo scorso 13 gennaio abbiamo incontrato la vicepresidente della giunta regionale, Giuseppina Princi, che detiene la delega all’Università – si legge ancora nella nota – segnalando gli opportuni correttivi necessari a garantire la corresponsione della borsa di studio, nelle giuste modalità, a tutti gli Studenti meritevoli e bisognosi”. Già in quella sede, a detta di Russo, è stata rilevata “una totale insensibilità ai temi del Diritto allo Studio Universitario, desunta dalle risposte poco chiare ottenute su temi tecnici e normativi che richiederebbero risolutezza e pragmaticità negli interventi”.
“Da allora, si continua a brancolare nel buio, dispensando approssimatezza tanto agli Atenei, da quanto si apprende dalle dichiarazione degli Atenei e dei Magnifici Rettori, quanto agli stakeholder principali: gli Studenti – affonda Russo – e, a distanza di un anno, le risposte della politica ai nostri problemi non sono pervenute”. “A causa del progressivo definanziamento registrato dopo l’era Oliverio, la Calabria continua a correre il rischio di perdere preziose risorse sulla quota premiale del Fondo Integrativo Statale – denuncia il Rappresentante degli Studenti – con l’aggravante che la Regione Calabria non ha inteso pianificare né un maggior finanziamento regionale, né tantomeno una riforma, auspicabile e sbandierata in campagna elettorale, della legge regionale sul Diritto allo Studio”.
“Chiediamo, pertanto, che la Princi rimetta la delega all’Università nelle mani del Governatore Occhiuto, al quale affidiamo ogni nostra speranza, e che quest’ultimo, nonostante il tepore dei riflettori nazionali sul tema, inizi a preoccuparsi anche del futuro dei giovani calabresi che hanno scelto la Calabria per investire nel proprio futuro – conclude Russo – avviando un tavolo di concertazione con gli Atenei e i Rappresentanti degli Studenti calabresi”.