Piazze, vie, vichi, larghi e corsi del Comune di Vibo Valentia possono essere tutte, indistintamente, intestate ai tantissimi personaggi vibonesi che hanno reso grande la storia di questo territorio, tenendo conto che molte di esse ne ricordano già alcune figure?
L’Associazione storico culturale “Ali di Vibonesità” ha inviato, attraverso il responsabile del settore per i rapporti con le istiuzioni, Nicola Barbuto, una motivata e circostanziata istanza al Sindaco Maria Limardo e al Presidente del Consiglio Comunale Rino Putrino con la richiesta di convocare un apposita assemblea dello stesso Consiglio Comunale di Palazzo “Luigi Razza”.
Una proposta emersa nel corso di un appassionato esame della condizione conoscitiva della toponomastica della città sotto il profilo di un adeguato tentativo rivolto a non dimenticare chi ha aiutato, con la propria intelligenza ed attività, a far crescere questo territorio riconoscendogli un merito anche personale.
Una analisi, seguita da una proposta, presentata da Nino Potenza e pienamente condivisa.
Essa rappresenta una esigenza di forte richiamo storico popolare.
Vibo Valentia – spiega la nota del sodalizio – deve porsi l’idea di non dimenticare e quindi ricordare più degnamente i suoi figli nella sua ricca ed esaltante storia.
Parliamo della grande Vibo Valentia e dintorni di ieri raccontata da politici, amministratori pubblici e privati, archeologi, architetti, musicisti, scultori, scrittori, giornalisti, giuristi magistrati, medici, militari e tanti altri che con il loro impegno hanno reso invidiabile la storia di questo territorio.
Questa idea per “Ali di Vibonesità” è diventata una opera di ricerca volta a richiamare l’attenzione dei cittadini i gesti e le imprese di Luigi Razza, Tony Murmura, Melino Basile, Mimmo Carratelli, Michele Aiello, Franco Inzillo, Libero Buccarelli, Achille Colombo, Vincenzo Comito, Cesare Bellantoni, Giovanni Scalamogna, e tanti altri e tra questi anche cittadini come Vito Capialbi, storico e archeologo, Michele Morelli, patriota giacobino, pittori come Francesco Zoda e Emanuele Paparo, il poeta in vernacolo Vincenzo Ammirà, l’insigne studioso Giovan Battista Marzano, Francesco Antonio Curatoli, musicista e architetto, Carlo Diano, studioso e filologo, Enrico Gagliardi, senatore e rivoluzionario, Emanuele Paparo letterato e pittore, Carlo Massinissa Presterà intellettuale romantico, Raffaele Lombardi Satriani studioso di tradizioni popolari, Fausto Torrefranca musicista internazionale, Edmondo Buccarelli eroe nazionale, Giovanbattista Romei, patriota, Luigi Bruzzano e Gregorio D’Alessandria, letterati,, Aldo Borelli direttore del Corriere della sera, Giulio Iasolino ( Giulio Iazzolino), anatomista e medico, Domenico Colao artista e pittore.
Da qui la necessità di invitare il massimo consesso Comunale a discutere e conseguentemente deliberare una proposta di revisione della toponomastica della città e frazioni con l’obiettivo di reintestare vie, piazze, larghi e vichi alla memoria di cittadini che si sono contraddistinti per meriti speciali illustrando, nel tempo, con intelligenza, alta professionalità, cultura, passione, impegno, opere e fatiche, la storia di Vibo Valentia e frazioni.
Ferme restando – si legge nella richiesta – le esistenti intestazioni che hanno un preciso riferimento alle figure locali già ricordate con stele e altro.
Ad avviso di questa Associazione ricucire i fili della memoria significa riappropriarsi della nostra storia aiutando a rilanciare, progettualmente, un avvenire migliore.
Proposta che viene manifestata fermo restando il più pieno rispetto all’imprescindibile ruolo e autonomia dei singoli consiglieri ed organi statutari dell’Ente locale e alle conseguenti determinazioni del massimo consesso Comunale.