“Nel panorama del nostro Sistema Sanitario Regionale, la cui disamina è fotografata dalla recente e impietosa relazione della Corte dei conti Regionale in tutte le sue criticità, riteniamo che sia necessario evitare di creare inutili allarmismi e fare fughe in avanti aggravando la già complicata e incerta condizione dei lavoratori. Definire illusioni le legittime aspettative di chi ha prestato la propria opera nel Servizio Sanitario Pubblico regionale e ambisce a continuare ad avere un rapporto di lavoro pubblico, è un giudizio affrettato e che non tiene conto della grande carenza di operatori nel Servizio pubblico. La circolare del Dipartimento Salute della Regione Calabria sulla necessità di attingere preliminarmente alle graduatorie vigenti di idonei in ciascuna Azienda Sanitaria o Ospedaliera, secondo legge e non ultimo un parere della Consulta, se viene male interpretata e usata strumentalmente può generare fibrillazioni e timori, come sta accadendo, in tutti i lavoratori e le lavoratrici che ad oggi hanno rapporti di lavoro flessibili o a tempo determinato presso le Aziende. Pertanto, è importante fare chiarezza. La circolare viene emanata per indicare alle Aziende l’obbligo normativo di attingere alle graduatorie prima di bandire nuovi concorsi per evidenti ragioni di economia di tempo e di contenimento dei costi e, come ulteriormente precisato, di motivare l’eventuale indizione di nuovi concorsi in costanza di graduatorie valide; non blocca le procedure di stabilizzazione in corso relative al personale che ha maturato i requisiti, per le quali sono stati pubblicati, o sono in corso di pubblicazione gli avvisi di stabilizzazione, così come sottoscritto e concordato con tutte le organizzazioni sindacali del comparto e della dirigenza in data 20 giugno e 15 ottobre di quest’anno, recepiti con DCA n. 152 del 09/11/22; infine, non preclude, esaurite le graduatorie, di emanare nuovi bandi di concorso per il reclutamento di tutto il personale con contratto di lavoro flessibile”.
Lo dichiara in una nota stampa la segretaria regionale della Fp Cgil Alessandra Baldari.
“E’ appena il caso di ricordare che la carenza di personale nelle Aziende calabresi è una delle criticità principali del nostro sistema sanitario, stigmatizzata dal Tavolo Adduce, ribadita da ogni report sulla Sanità e che, come in tutto il SSN, già precedentemente alla crisi generata dalla pandemia, ma maggiormente in tempo di emergenza COVID19, ha costretto le Aziende a ricorrere ad assunzioni con contratti atipici, sia per necessità di rapidità nel reclutamento, sia anche per gravi carenze e incapacità amministrative che ancora oggi sollevano dubbi su procedure di reclutamento poco trasparenti. Le lavoratrici e i lavoratori con contratti a tempo determinato e flessibili che hanno supportato le strutture sanitarie affrontando grandi sacrifici e sfidando, insieme a tutti gli altri operatori, il virus, ma fornendo anche il loro prezioso contributo a tanti servizi che altrimenti si sarebbero fermati, hanno maturato una esperienza professionale che va valorizzata dal servizio pubblico con tutti gli strumenti normativi che esistono e che la Regione Calabria dovrà applicare se vuole fare ordine e agire in trasparenza. La scorsa Legge di bilancio (legge 30 dicembre 2021, n.234), infatti, al comma 268 ha dettato le linee ben precise in cui non ha affatto indirizzato il sistema sanitario al licenziamento o alla fuoriuscita di questo personale, anzi ha previsto, nel rispetto della normativa vigente, le selezioni per chi non aveva i requisiti utili alla stabilizzazione, i lavoratori con rapporto di lavoro co.co.co e, addirittura, la reinternalizzazione di servizi appaltati all’esterno per ragioni di necessità e urgenza che sono riconducibili alle attività prestate dai lavoratori con partita iva o tramite agenzie interinali . Come la legge prevede, saranno necessarie procedure selettive che dovranno essere avviate una volta soddisfatte le graduatorie vigenti, ma proprio in ragione di due elementi fondamentali non vi è dubbio che si debba procedere nella direzione tracciata del loro inserimento nel servizio sanitario pubblico. Il primo, la carenza di personale e quindi la facile previsione che i piani di fabbisogno dal 2023 in avanti dovranno necessariamente prevedere gli spazi assunzionali per includerli e il secondo, cioè la disponibilità delle risorse finanziarie destinate al reclutamento e non spese, come il Tavolo Adduce ha sottolineato, sommate a quelle di prossima erogazione in vista dell’approvazione del Programma Operativo, già licenziato dalla Regione, da parte dei Ministeri affiancanti, oltre quelle aggiuntive che proprio in queste ultime ore sono state annunciate dallo stesso Presidente Occhiuto. Dato l’approssimarsi della scadenza dei rapporti di lavoro a tempo determinato e flessibili è urgente, così come già anticipato nelle riunioni precedenti con i vertici del Dipartimento alla Salute della Regione, sottoscrivere un protocollo regionale con le Organizzazioni sindacali, come per altro già fatto in altre regioni, al fine di concordare il percorso che tuteli questi lavoratori necessari al Sistema Sanitario Pubblico in ragione, oggi, della sua tenuta e, domani, del suo rafforzamento territoriale, secondo quanto previsto dal PNRR , per il funzionamento delle strutture di prossimità in esso previste e deliberate dalla Regione Calabria (COT, Ospedali di Comunità, Case della Comunità). L’accordo dovrà prevedere la proroga per i rapporti a tempo determinato già in essere e l’eventuale trasformazione del rapporto di lavoro da co.co.co a tempo determinato, tramite avvisi, per consentire la continuità occupazionale, non lasciare sguarniti i servizi e poter garantire i Lea e, infine, nelle prossime selezioni il riconoscimento della valorizzazione del servizio svolto anche a coloro che recentemente sono fuoriusciti dal Sistema sanitario, per omessa proroga del rapporto di lavoro. Sollecitiamo il Dipartimento alla Salute della Regione a convocare con la massima urgenza la riunione già concordata, senza ulteriori indugi. Siamo certi- conclude la segretaria Baldari– che per far riemergere il SSR della Calabria dalle macerie, così come definite dal Presidente, sia necessario innanzitutto rafforzare gli organici, siamo convinti che oltre queste assunzioni ne serviranno altre e siamo convinti che il Servizio sanitario pubblico vada rafforzato e difeso perché garantisce il diritto alla salute in modo universale, senza distinzione alcuna così come dettato dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.