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Bimba ucraina investita e uccisa, il conducente resta in carcere

Resta in carcere Giuseppe Pio De Fazio, il 18enne che il 20 marzo scorso, guidando senza patente l’auto del padre, ha investito a Crotone tre pedoni uccidendo una bambina ucraina di 5 anni. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Catanzaro – come riporta la Gazzetta del Sud – rigettando la richiesta di domiciliari avanzata dagli avvocati Mario Lucente con Roberto Stricagnoli.

La Procura di Crotone, già al momento della nomina dei periti per l’autopsia lo scorso 24 marzo aveva modificato l’imputazione da omicidio stradale aggravato in omicidio volontario e tentato omicidio. Da precisare che l’imputazione per la quale il giovane si trova in carcere, e in base alla quale è stato giudicato dal Riesame, è quella di omicidio stradale aggravato contenuta nell’ordinanza del gip che è precedente al cambio del capo di imputazione. La posizione del ragazzo e’, per questo, ancora al vaglio degli inquirenti che stanno acquisendo elementi precisi sull’accaduto. Erano da poco passate le 18.30, infatti, quando l’auto guidata da Giuseppe Pio De Fazio, che ha ammesso di essere stato a solo a bordo, ha investito i tre uccidendo la piccola Taiisia, appena arrivata a Crotone con la mamma ed il fratello in fuga dalla guerra in Ucraina. Nell’impatto un giovane crotonese è rimasto ferito e illesa una ragazzina ucraina, cugina della piccola.

È stata proprio quest’ultima a raccontare ai carabinieri di aver visto passare l’auto guidata da De Fazio in direzione opposta alla loro, vettura che successivamente, dopo che il 18enne aveva invertito la marcia, gli è andata addosso investendo il ragazzo ed uccidendo la bambina. Le indagini stanno anche verificando la possibilità che tra i due giovani vi fossero stati degli screzi precedenti. Nella vicenda è anche indagato in stato di libertà, per concorso in omicidio, Francesco De Fazio, 44 anni, che in un primo momento si era autoaccusato dell’incidente salvo ritrattare spiegando che non era nemmeno a bordo dell’auto guidata dal figlio.

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