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Villa San Giovanni, “Italia dei Valori”: “Altro che responsabilità dell’AdSPS, la politica faccia ammenda”

“Non siamo stati, non siamo e non saremo certo noi a difendere l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto che più volte abbiamo censurato pubblicamente, non da ultima con l’articolato documento presentato sia al Comune di Villa San Giovanni, sia in occasione della videoconferenza dalla stessa Autorità organizzata con gli stakeholders cui ha fatto riferimento il Circolo villese di Fratelli d’Italia. E, però, essendoci occupati per anni
delle questioni che riguardano l’attraversamento, non possiamo non rilevare le inesattezze e le discrasie di un sterile polemica che, evidentemente, altri obiettivi si prefigge. Piaccia o no, le modifiche alla L. 84/94 stabiliscono – come correttamente ribadito dall’Ing. MEGA, presidente dell’Autorità di Sistema – che l’approvazione del Documento di Programmazione di Sistema Strategico costituisce l’atto preliminare attraverso il quale è poi possibile arrivare al Piano Regolatore Portuale ed all’esatta collocazione delle strutture e dei collegamenti da “ultimo miglio”. Ad affermarlo in una nota Antonio Morabito, responsabile cittadino “Italia dei Valori”.

“Su questo il Circolo di FdI dovrebbe pensare di effettuare un serio approfondimento, – prosegue Morabito – qualora effettivamente fosse mosso dall’interesse di avviare a soluzione i gravi problemi di questa città. E bene ha fatto, il Presidente dell’Autorità Portuale, a ricordare che il problema non può essere l’Ente da egli retto, che mira a trovare
soluzioni, ma della politica che a partire 1998, avendo “movente, mezzi e opportunità” – per dirla come negli States – non ha mosso un dito per offrire alla città il progetto del porto in adesione a quello storico che, da quanto emerge, FdI insinuerebbe volere da tutt’altra parte, contrariamente a quello che viene chiaramente indicato nei documenti preliminari resi disponibili dall’AdSPS. La stessa cosa vale anche per le strutture annesse e per i collegamenti da “ultimo miglio”, queste addirittura progettate e finanziate ma rimaste al palo proprio per colpa della politica degli ultimi anni, che ha finito per danneggiare i cittadini e gli interessi della Comunità.

Tentare di addebitare adesso all’AdSPS ritardi e responsabilità che vanno ascritte esclusivamente alla interessata mancanza di visione strategica della politica, significa dare dimostrazione che quell’intervento sulla stampa, oltre che inopportuno, mette in luce il reale obiettivo di tutelare e difendere una classe politica in disarmo, vuota e priva di contenuti. E anche il silenzio dell’Amministrazione Comunale, dopo le iniziative della sola AdSPS, è indicativo che non si voglia procedere risolvendo le storture ma piuttosto rimanere inattivi per mantenere lo “status quo” di cui parla l’Autorità, in attesa di un cambio della guardia che potrebbe favorire soluzioni impraticabili e questo, francamente, appare avvilente. Piuttosto che sviscerare attacchi contro l’AdSPS, si parli di contenuti e di temi che interessano la città e dell’indifferenza della politica che non ha messo nelle condizioni l’Autorità Portuale di redigere un DPSS, includendo le indicazioni di una Comunità, lasciata fuori dalla futura ZES e quindi le imprese che avrebbero potuto avvantaggiarsi delle opportunità economiche offerte.

Ci si attacca ad un ormai vecchio video promozionale elaborato da RFI, – conclude la nota – il cui progetto è stato redatto da tempo e già in itinere, ma non ci si sofferma sui silenzi dell’Amministrazione politica che continuerà a vivere e ad imporre una Stazione Ferroviaria che appare come un corpo estraneo ed isolato dal contesto. Non si dice, e questo avviene da più parti, che il D.Lgs. 422/97 ha sancito quali sono i servizi di trasporto che lo Stato deve garantire e che qui si traduce in un porto ferroviario che, o va ricollocato con ingenti risorse e studi o dovrà rimanere lì dov’è, e l’eventuale collocazione di approdi in altro sito costituisce un ulteriore consumo di territorio con il grave rischio che ne deriva ad una già pregiudicata erosione costiera, pensando poi di potersi stracciare le vesti come vuoto gesto di populismo d’accatto”.

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