“La prefettura di Torino ha notificato a me e ai miei familiari, il formale diniego alla richiesta di accesso agli atti del procedimento amministrativo, finalizzato alla revoca della scorta. E fra le motivazioni si cita il fatto che attengono ancora ‘a persone esposte a pericoli o minacce anche potenziali, per sé o i propri familiari’. Questo mentre si chiede la revoca delle misure di tutela. Se non fosse vero, con tanto di carta intestata, timbri e firme, potrebbe sembrare una delle migliori pagine di teatro dell’assurdo”. A renderlo noto è Pino Masciari, l’imprenditore testimone di giustizia per il quale è stato avviato il procedimento di revoca della scorta. “L’assurdità – prosegue in una nota Masciari – è che a fare richiesta di accesso agli atti non è un terzo, sono io, il diretto interessato. Avrò diritto di sapere quali informazioni il ministero, la prefettura ecc., possiedono che riguardano l’incolumità e la vita, mia e della mia famiglia? E’ inoltre mio interesse giuridico, come specifica l’articolo di legge citato nel diniego, conoscere ciò che ha determinato la valutazione del ministero di potermi revocare il diritto alla tutela. Sono stanco – conclude – di dover sempre controbattere per vie legali all’evidente negazione dei nostri diritti, seppur ammantata da norme di legge. Non sono una pratica, sono una persona e come tale vorrei essere trattato”.
Revoca scorta Masciari, l’imprenditore denuncia: “Negata richiesta di accesso agli atti”
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