“Quella che abbiamo presentato non e’ una legge di riforma contro il sistema delle autonomie locali, o una riforma contro i sindaci della Calabria negli ambiti del servizio idrico e quello dei rifiuti. Ma in passato, spesso, gli stessi sindaci hanno lamentato di essere stati lasciati soli dalla Regione. Oggi, la Regione, il governo regionale, si assume la responsabilità di intervenire”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto a conclusione del dibattito in Consiglio sulla proposta di legge d’iniziativa dell’esecutivo sull’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente.
Occhiuto ha ripercorso la vicenda del bando, finanziato con fondi europei e fondi del Pnrr, “poi bocciato per la Calabria, perché – ha ricordato – doveva essere individuato un soggetto attuatore che fu costituito nell’immediatezza dei termini dello stesso bando, e per questo impedì una valutazione europea sul suo operato. Il risultato e’ stato quello di far perdere alla Calabria un’occasione importante non perché mancava una scheda o non solo perché mancava una scheda, ma perché il soggetto attuatore era stato costituito nello stesso giorno di scadenza dei termini di quel bando”. Evidenziando le criticità esistenti il presidente ha aggiunto: “abbiamo guardato a quello che succede in altre realtà e cercato di mutuare delle buone pratiche. Criteri di efficienza della gestione nel governo di questi ambiti sono possibili soltanto se c’è un’integrazione degli ambiti. La Calabria e’ una regione di 1 milione e 800mila abitanti. Quando furono istituiti gli Ato probabilmente dovevano essere solo tre, ma la politica non ebbe il coraggio di farlo. Ne istituì 5. Questa volta la politica ha il coraggio di farlo perché addirittura va nella direzione già praticata da altre regioni non di centro-destra”.
Occhiuto ha comunicato che il Governo ha assicurato che farà recuperare alla Calabria le risorse perse. “Lo dico perché – ha spiegato – molti hanno contestato la circostanza che noi nella legge che oggi proponiamo abbiamo individuato come direttore generale una persona scelta dal governo regionale che ci mette la faccia e sceglie chi deve realizzare questi impegni. Ho assunto l’impegno nei confronti dei calabresi che avremmo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per tentare di cominciare a cambiarla questa Regione. Queste decisioni avranno effetto nei prossimi anni, probabilmente quando questo presidente non ci sarà più.
Il presidente della Regione ha poi informato l’Aula di aver concluso un accordo con Sorgenia e Cassa depositi e prestiti per avviare il rigassificatore a Gioia Tauro, “che per fortuna – ha precisato – ha tutte le autorizzazioni ancora vive. Anche qui le modifiche non le vedrà questo Governo regionale. Ci vorranno 3-5 anni. Un investimento che consentirà alla Calabria di produrre un terzo dell’energia che ora viene importata dalla Russia. Significherà fare una piastra del freddo che potrebbe essere strategica per l’area di Gioia Tauro”.
Sull’esame del provvedimento ha posto una questione di carattere giuridico, poi chiarito dai banchi della Presidenza, il consigliere Ernesto Alecci (Pd) si è richiamato al terzo comma dell’art. 54 dello Statuto che prevede la maggioranza dei 2/3 nel caso di leggi che prevedano la costituzione di società consortili. Interpretazione sulla quale ha risposto lo stesso presidente Occhiuto, affermando che la legge prevede solo una riorganizzazione di società già esistenti e non la costituzione di una nuova società consortile”.