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Ergastolo ostativo, il premier Meloni: “Sulla lotta alla mafia non faremo mezzo passo indietro”

“Abbiamo approvato un primo decreto molto importante per provvedimenti. Se ricordate, nella relazione che ho fatto in Parlamento avevo detto che la lotta alla criminalità organizzata era uno degli obiettivi del governo, e sono contenta che il decreto contenga una norma che va in questo senso, quella sull’ergastolo ostativo, una materia che ci sta a cuore”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

Il governo ha dato il via libera al primo decreto legge su Giustizia e Covid. Nel testo viene rinviata la riforma Cartabia sul processo penale al 30 dicembre e regolato l’ergastolo ostativo. Sul fronte pandemia viene invece anticipata al primo novembre lo stop dell’obbligo vaccinale per i sanitari con conseguente reintegro.

La norma, ha ricordato Meloni, “è figlia dell’insegnamento di Falcone e Borsellino tanto da essere osteggiata dalla criminalità e finire in ‘papelli'”, ma nella attuale formulazione è stata dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale nel maggio 2021 che aveva sollecitato il Parlamento a varare una riforma di questa norma dell’ordinamento penitenziario.

“La Camera – ha quindi ricordato la presidente del Consiglio – ha approvato all’unanimità una riforma che però a causa della fine anticipata della legislatura non è stata approvata anche dal Senato. L’8 novembre (giorno in cui è convocata la Consulta per una sentenza definitiva, ndr) ci ritroveremmo inevitabilmente con un pronunciamento definitivo. Abbiamo quindi deciso di inserire in un decreto, per anticipare il lavoro del Parlamento, la norma approvata dalla Camera per rispetto del lavoro fatto dal Parlamento, e per dare tempo al Parlamento stesso di convertirlo e di inserire eventuali miglioramenti”.

“Sulla lotta alla mafia non faremo mezzo passo indietro ed anzi vogliamo fare passi avanti. Lo Stato c’e’ e non si fa mettere i piedi in testa”, ha detto Meloni.

Sull’ergastolo ostativo ” abbiamo accolto l’indicazione della Consulta”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, spiegando che “la norma non compromette la sicurezza e la certezza della pena. “Si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte, e anche di recepire l’indicazione data dal precedente Parlamento che aveva proposto questa modifica”

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