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Omicidio Lisa Gabriele: l’ex poliziotto accusato non risponde al Gip

Gli avvocati Marco Facciolla e Francesco Muscatello, difensori di fiducia dell’ex poliziotto Maurizio Mirko Abate, arrestato per l’omicidio di Lisa Gabriele, rendono noto che in sede di interrogatorio per rogatoria tenutosi stamane nel carcere di Vibo Valentia dove il 50enne si trova ristretto, Abate si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. L’ex poliziotto e’ accusato di aver ucciso la giovane donna nell’ottobre del 2007 a Montalto Uffugo, nel Cosentino.

La scelta di avvalersi della facolta’ di non rispondere e’ “in forza – scrivono i legali in una nota – di una precipua scelta operata dai difensori in correlazione all’estrema ampiezza dell’incartamento investigativo, che abbraccia l’originario fascicolo di indagine aperto nell’immediatezza dei fatti e poi archiviato, ancora non oggetto di compiuta disamina poiche’ in attesa di autorizzazione al rilascio delle relative copie da parte del Magistrato. Dovendosi, pertanto, allo stato confinare le valutazioni alla sola portata contenutistica dell’ordinanza applicativa del rimedio cautelare, e’ possibile affermare che depongono a favore della prospettazione accusatoria meri sospetti o, comunque, elementi di indiziari deboli ed equivoci, tali da assecondare distinte, alternative, se non addirittura, contrapposte ipotesi nella ricostruzione dei fatti, difettando riscontri probatori di tipo oggettivo, suscettibili di assumere rilevanza ai fini dell’ascrivibilita’ del presunto omicidio all’indagato”.

“Si riscontrano – proseguono i difensori – tra le attivita’ di indagine svolte dall’organo inquirente, gravi lacune investigative rispetto a percorsi di indagine alternativi, pure citati dal Giudicante e che risulterebbero esperibili sulla scorta degli stessi elementi fattuali posti a base dell’ordinanza cautelare”.

“Sotto il profilo delle esigenze cautelari, preme allo stato soltanto affermare – concludono i legali – che sebbene fosse notoria la sottoposizione dell’Abate a indagini, atteso anche l’ampio risalto mediatico suscitato dall’esposto anonimo che lo indicava quale responsabile del delitto – egli giammai ha inteso rendersi irreperibile, tantomeno ha dato corso a interferenze con l’attivita’ d’indagine, a riprova dell’assoluta linearita’ e serenita’ di condotta rispetto ai fatti che lo vedono ingiustamente coinvolto. In tale prospettiva e nella piena convinzione dell’innocenza dell’indagato rispetto a fatti ai quali egli e’ del tutto estraneo, verra’ adito nei tempi di legge il Tribunale della Liberta’”.

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