“Reggio Calabria, per noi al Dipartimento di pubblica sicurezza, e’ una sorta di laboratorio. Abbiamo visto crescere il senso civico di questa citta’ e di questa regione. C’e’ ancora molto da fare e contiamo sull’appoggio della cittadinanza e dei reggini”. E’ il messaggio che il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine, ha lanciato stamattina durante la festa per i 170 anni dalla fondazione della polizia di stato organizzata, a Reggio Calabria nella centralissima piazza Castello.
“Sono particolarmente onorato di essere qua – ha affermato Messina -. Sono legato a questa realta’ non solo per questioni professionali, perche’ una parte della mia attivita’ l’ho svolta qui, ma anche per questioni affettive”. Il capo della Dac ha elogiato il questore Bruno Megale: “La qualita’ del lavoro svolto in questo periodo dalla questura di Reggio Calabria e’ indiscutibile. I risultati si vedono su ogni fronte, il questore e’ per noi il rappresentante massimo dell’attivita’ della polizia di stato. Quando il Capo della Polizia mi ha chiesto di venire a Reggio Calabria in occasione della festa del 170mo anniversario, sono rimasto quasi emozionato. Questa e’ una realta’ dove il Prefetto, il Questore e i Comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza operano tradizionalmente in squadra assieme agli altri attori della sicurezza. Si occupano di prevenzione e repressione tutti insieme perche’ questo e’ l’unico modo di vincere. In questa ‘squadra Stato’ e’ bene che entri e ne faccia parte anche il cittadino. Il reggino e il calabrese devono entrare in quest’ottica. E su questo dobbiamo anche un po’ lavorare, diciamo la verita’”.
Il riferimento e’ ai numerosi arresti eseguiti dalla polizia sul fronte del contrasto alla criminalita’ organizzata: “Continuiamo a creare questi spazi che pero’ lo Stato deve occupare – ha spiegato Messina -. Ci vuole la collaborazione di tutti. Il Dipartimento di pubblica sicurezza non lascera’ mai sola la Calabria e Reggio in particolare perche’ e’ qui che il maggiore impegno si deve manifestare sia in termini numerici, con ovviamente impiego di risorse che devono essere destinate alla prevenzione e al contrasto alla criminalita’ organizzata e comune, sia in termini di supporto. Contiamo molto sulla possibilita’ di restituire questi territori ai cittadini onesti che meritano di avere la possibilita’ di riprendere in mano il loro destino e la loro liberta’”.