La transizione energetica è la sfida delle sfide e il discorso è soprattuto politico, perché bisogna pretendere che ci sia una transizione che parte dal basso, democratica, partecipata e che coinvolga istituzioni, imprese e singoli cittadini, tutelando quelli più vulnerabili, questa la sintesi dell’incontro, molto partecipato, sulle comunità energetiche promosso, a Rende, da Italia del Meridione.
La lotta al cambiamento climatico e la transizione energetica rappresentano obiettivi improcrastinabili a sostegno dello sviluppo e del benessere socio-economico. La transizione verso un sistema energetico meno dipendente dai combustibili fossili risulta oggi ancora più rilevante alla luce dei forti rincari di tali materie prime.
In un susseguirsi d’interventi, quindi, si è posto l’accento su tutti gli aspetti di quella che è considerata da alcuni come la panacea di molti mali, soprattutto in momento di crisi come quello che stiamo vivendo: dalla transizione energetica allo sviluppo sostenibile, dalla decarbonizzazione ma soprattutto all’indipendenza energetica. Un tavolo di discussione con l’apporto di professionisti e studiosi della materia, amministratori locali e cittadini attraverso quella necessaria sinergia pubblico/privato che diventa fondamentale per avviare processi virtuosi e di best practice, in particolare modo per il Meridione che si gioca, come messo in evidenza da tutti i relatori, una carta importante.
Dopo i saluti iniziali del segretario regionale IdM, Emilio De Bartolo, e Sandro Principe, per Federazione Riformista, i lavori sono proseguiti con gli interventi dei professori del Dimeg Unical: Daniele Menniti e Nicola Sorrentino; del presidente dell’Associazione Cal Moving, Luciano Luciani, e di Maurizio Sirianni, ha chiudere l’incontro, Orlandino Greco.
“Che il tema sia fortemente sentito è stato dimostrato dalla grande partecipazione all’incontro e questo ci conferma, ancora una volta, che non è vero che la gente si è allontanata dalla politica ma è la politica che è sempre più lontana dai territori, dai problemi e da chi li subisce quotidianamente”, ha così commentato la riuscita dell’incontro la segretaria provinciale, Annalisa Alfano, che ha moderato l’incontro. “Parlare di comunità energetiche – continua Alfano – ora che siamo nel pieno dell’emergenza, non possiamo nascondere sia una sconfitta. Oggi dovremmo parlare dei risultati di una transizione energetica avvenuta, dell’efficienza dei nostri impianti di produzione di energia rinnovabile. Oggi dovremmo parlare della Calabria come terra di produzione affermata e, invece, ne parliamo come tra le regioni con il più alto consumo di energia, benché potrebbe rappresentare una miniera per tutto il Paese”. “Se nel passato – ha concluso la segreteria provinciale – sono mancate visione e lungimiranza non è giusto arrendersi, non possiamo permettercelo. Abbiamo ancora delle generazioni future da tutelare e dobbiamo farlo adesso”.
A farle da eco la commissaria cittadina di Rende, Francesca Cufone: “In un momento di crisi, dove il caro bollette ha piegato l’economia e le famiglie, è importante farsi carico della questione, considerandola non una minaccia ma un’opportunità, prendendo consapevolezza che è possibile sperare in un futuro migliore. Come Movimento facciamo leva sul discorso che la transizione energetica venga dal basso in maniera democratica, partecipata dove nessuno resti indietro, in un processo che deve partire dal basso, riportando territori e comunità a gestire le scelte e diventare parte integrante della governance delle proprie realtà, così come le “Comunità energetiche” richiedono. Non è mancata da parte della rendese Cufone la stoccata alla politica locale: “Abbiamo inteso organizzare questo incontro perché se ne parla tanto e molti comuni hanno già intrapreso l’iter per la realizzazione delle comunità, la scelta di promuoverlo a Rende è proprio legata allo sviluppo locale di una realtà che in passato era conosciuta come tra le città sostenibili d’Italia ed è quello che intendiamo recuperare”.
Il messaggio, condiviso da tutti i partecipanti, è quello di far comprendere l’urgenza di realizzare le comunità energetiche, dove le amministrazioni giocano un ruolo cardine, anche grazie alle opportunità che hanno di intercettare i fondi per realizzare gli impianti, mettendo a disposizione sia le loro strutture fisiche ma anche amministrative, consentendo così ai cittadini di condividerne i benefici.