“Non possiamo subire le scelte degli altri, dobbiamo essere vigili e propositivi per cambiare il mondo del lavoro”. Sul palco del diciottesimo congresso della Uil, che si è svolto a Bologna, Giuseppe Cantarella della Uilcom System house di Reggio Calabria ha portato il suo contributo al dibattito.
Il giovane reggino, durante il suo intervento, si è intrattenuto sulle battaglie che la Uil sta conducendo da diverso tempo, in particolare sulla campagna Zero morti sul lavoro.
“Questa campagna – ha detto Cantarella – deve essere da monito per tutte le aziende. Ogni settore produttivo deve rispettare la vita dei propri dipendenti. Anche nel settore delle Telecomunicazioni, di cui faccio parte, non bisogna mai abbassare la guardia. Perché vero è che il rischio di un lavoratore delle telecomunicazioni non è alto come quello di un altro lavoratore, ma anche nel nostro settore non devono e non possono mancare momenti di confronto con le aziende utili a mantenere alta l’attenzione”.
Cantarella, proseguendo il suo ragionamento sui rischi legati alla propria categoria professionale. “E’ risaputo – dice – che il lavoro, specie nei call center, espone gli operatori a molteplici sollecitazioni che possono avere un effetto negativo sulla loro salute fisica e mentale. Con questo mi riferisco ai disturbi muscoloscheletrici, ai rischi uditivi, alle patologie della voce, e non per ultimi ai disturbi psicologici conseguenti allo stress, alla fatica e all’ansia”.
“Come Rls della mia azienda – conclude – non smetto mai di sollecitare interventi migliorativi che garantiscano sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma questo è il nostro dovere. Questa deve essere la visione della Uil. Essere sentinelle di sicurezza e di rispetto delle regole. Questo è il sindacato a cui ho aderito. Un’organizzazione pronta a mettersi in discussione su temi così importanti quanto attuali”.