Al via il prossimo 15 ottobre alle 21.00 “Il Teatro in Tutti i Sensi”: nuova e attesa stagione presentata da DRACMA – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, che si conferma una delle compagnie più attive e consolidate del territorio calabrese, e che da quest’anno può vantare anche il riconoscimento ufficiale del Ministero della Cultura come “Organismo di programmazione teatrale”.
Palcoscenico della rassegna, come ormai consuetudine, l’Auditorium Comunale di Polistena, che quest’anno trova nuova vita grazie ad una serie di interventi che miglioreranno l’esperienza della visione teatrale e che ridanno al teatro la sua funzione primaria, luogo della e per la comunità.
La stagione debutterà con una Produzione Teatro di Roma con il rassicurante aiuto di Consorzio Altre Produzioni Indipendenti, Carrozzerie n.o.t, Teatro San Carlino, Fortezza Est: Questa splendida non belligeranza, spettacolo vincitore del Premio InBox 2022, scritto e diretto da Marco Ceccotti, con Giordano Domenico Agrusta, Luca Di Capua, Simona Oppedisano.
Una Commedia moderata sul devastante quieto vivere.
Narra la storia di un figlio, Luigi, ossessionato dalla morte in senso negativo, che racconta finali di libri e film a persone che sono alla fine della loro esistenza, di un padre, pacifista emotivo che si guadagna da vivere decorando sanitari per dittatori sanguinari e di una madre, ironizzatrice cronica che cerca la felicità nei libri horror.
Le loro giornate sono un susseguirsi di abitudini rassicuranti, piccoli rimpianti, sogni rimandati, traumi ricercati e insalate poco condite.
Vorrebbero odiarsi, non molto, quel tanto che basta per essere persone normali, ma è difficile odiarsi per chi non è mai riuscito a dirsi neanche un “ti voglio bene”.
I tre vivono in uno stato di tranquillità e pace che li sta distruggendo.
Un’esistenza fondata sul non detto, sul non fatto, sul non essere abbastanza, sul non
sapersi, sul non riuscire.
Luigi non riesce a trovare una fidanzata, ad andarsene da casa e soprattutto a litigare con i suoi genitori, perché loro non gli danno la possibilità, loro non lo contrastano, non gli ordinano di fare e di non fare, così Luigi nella sua vita non ha mai fatto niente.
Il papà non riesce a dire al figlio e alla mamma che ha perso il lavoro. Perché un padre non è nulla senza il suo lavoro e a lui questo essere nulla lo terrorizza. Per il
bene della sua famiglia ha passato la vita cercando di non essere arrabbiato, non
essere cattivo, non essere preoccupato, ora vorrebbe essere, essere qualcuno, forse meglio qualcun altro.
La mamma non riesce più a farsi ascoltare dal papà e dal figlio, i suoi consigli non
richiesti somigliano sempre più a frasi fatte. Ha molti mostri da combattere ma si
concentra sui boss di fine livello dei videogame.
Poi un giorno, per fortuna arriva la guerra.
La nuova stagione di DRACMA presenta spettacoli che provano a dare un senso alla complessità di un presente sempre più incerto, mettendo in scena la magia, le contraddizioni, la comicità e al contempo i drammi del nostro presente. Storie e narrazioni che spaziano dal tema della guerra e dei diritti al rispetto delle diversità, dal racconto di atti di resistenza civile alla dimensione fragile delle relazioni familiari, dalle vicende di uomini e donne che hanno costruito la cultura italiana a microstorie di libertà.
Grandi nomi del teatro italiano e giovanissimi artisti già affermati si avvicenderanno sul palcoscenico di Polistena, con spettacoli riconosciuti e apprezzati dalla critica nazionale e dal grande pubblico.
Ma l’offerta stagionale di DRACMA mantiene alta anche l’attenzione verso il “nuovo” pubblico: giunge alla sesta edizione, infatti, la rassegna di “TeatroFamiglie”, teatro tout public per tutte le generazioni, e al quarto anno il progetto di teatro per le scuole “Aiutami a dire Teatro”, percorsi di visione teatrale per le studentesse e gli studenti degli istituti scolastici del territorio.
Con questa nuova stagione DRACMA si attesta ancora una volta come laboratorio capace di regalare al territorio un respiro nuovo, attraverso spettacoli che aprono orizzonti culturali e stimolano, come da incipit, tutti i sensi, con l’augurio che i semi di queste buone pratiche germoglino e fioriscano nel futuro, così come nell’immediato presente.