“L’europarlamentare grillina Laura Ferrara usa impropriamente il logo e la carta intestata del Parlamento europeo, mandando in giro letterine fumose, per fare lotta politica.
Gli accordi transnazionali con organizzazioni mediche di altri Paesi e di Cuba in particolare non sono una novità. Durante i mesi più caldi della pandemia medici cubani arrivarono in Italia, accolti come eroi, per supportare i sistemi sanitari di Lombardia e Veneto, due delle Regioni in emergenza e più colpite dal Covid.
La sanità calabrese è strutturalmente in emergenza, purtroppo anche a causa della carenza di personale.
Il mio governo aveva due possibili strade: chiudere ospedali e reparti o cercare in poco tempo una soluzione ponte per superare le difficoltà, in attesa che i concorsi – nei mesi scorsi ne abbiamo banditi tanti, a tempo indeterminato, e la maggior parte di questi sono andati deserti -, divenuti nel frattempo più attrattivi, diano i risultati sperati e ci consentano di avere nuovi professionisti sanitari a disposizione.
Abbiamo optato per la seconda strada: terremo ospedali e reparti aperti, e avremo momentaneamente la collaborazione dei medici di Cuba – Paese con una tradizione storica nelle discipline sanitarie – che non sottrarranno alcun posto di lavoro ai nostri operatori sanitari.
L’accordo sottoscritto, stia tranquilla l’onorevole Ferrara, è stato studiato nei minimi dettagli e approfondito con l’ambasciata italiana a Cuba e con il Ministero della Salute: non ci sarà alcuna violazione dei diritti umani, né alcuna forma di schiavitù. Anzi, questi professionisti saranno accolti, ospitati e integrati nel modo migliore possibile, e potranno agire e lavorare in massima libertà.
Nel frattempo, lo abbiamo ribadito ieri nel corso di una conferenza stampa alla Cittadella, la Regione sta andando avanti con le assunzioni, con le stabilizzazioni e con un nuovo sistema di incentivi economici per i nostri medici. Ci auguriamo presto di poter avere tanti giovani italiani e calabresi nei nostri ospedali.
Nel frattempo c’è da gestire l’emergenza, lasciando da parte le polemiche sterili per concentrarsi sui fatti e sulle cose concrete. Una vita salvata, l’ho detto in più d’una occasione, vale più di mille polemiche”.