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Lazzaro, Ancadic: “Delocalizzare la rete fognaria”

“Scrivo quale Referente unico dell’A.N.CA.DI.C, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre e la viabilità, facendo seguito alle pregresse comunicazioni per segnalare che non si è provveduto a eliminare gli scarichi fognari che sistematicamente si presentano alla foce del torrente Saitta.

Invero dai pozzetti fognari situati in alveo fluviale a qualche metro dalla spiaggia scaricano continuamente da circa una settimana liquami fognari che giungono a mare. Ciò a nostro avviso è dovuto anche alla pressione esercitata dai liquamni fognari che ha sollevato la pesante copertura metallica dei pozzetti situati alla foce in destra e in sinistra orografica del torrente Saitta facendo sì che all’interno degli stessi oltre all’acqua piovana si riversasse materiale terroso che impedisce lo scorrimento dei liquami nella condotta fognaria.

Il torrente Saitta è a secco, scorrono alla foce soltanto liquami fognari. E’ superfluo ripetere che le esalazioni fognarie invadono il circondario soprattutto le abitazioni situate a pochi metri dallo scarico.

E’ necessario nell’interesse della salute pubblica e a tutela dell’ambiente, dell’ambiente marino, sollecitare lo spostamento della rete fognaria comunale fuori dagli alvei fluviali, anche perché i torrenti per legge non possono essere oggetto di libero transito. Al riguardo il Comune di Motta San Giovanni con nota del 2 agosto 2021 a firma del Dirigente del Settore Tecnico ci aveva comunicato, tra l’altro: ”la richiesta avanzata dall’Associazione ANCADIC relativa allo spostamento dei pozzetti e dunque di tutta la rete fognaria nei pressi del torrente Oliveto, realizzata in tempi remoti, è evidente che la stessa non possa essere riscontrata in tempi brevi, essendo necessarie risorse, sia per indagini e studi, sia per la realizzazione di eventuali interventi possibili”.

In merito abbiamo chiesto al Comune di Motta San Giovanni di farci sapere quale deliberazione concreta di progettazione fosse stata fatta sull’argomento e richiesta di finanziamenti previo deliberazione del Consiglio comunale. Nulla è stato fatto sapere. Tenuto conto che le acque del mare da oltre 20 anni sono continuamente violentate da
questi scarichi fognari e non possiamo più assistere a questo girare a vuoto di carte l’ANCADIC ha più volte interessato il Presidente del Consiglio del Ministri, i competenti ministeri, la regione Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Prefetto, gli Uffici sanitari dell’ASP di Reggio Calabria e altri Enti”.

Così, in una nota, Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic.

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