“Avevamo favorevolmente accolto l’iniziativa della sindaca, di aprire al contributo pubblico, nei due giorni precedenti l’analoga iniziativa, questa dovuta per legge, dall’Autorità Portuale in merito al DPSS, perché riportava al centro del dibattito non solo la difesa e lo sviluppo dei “beni comuni” ma, soprattutto, il tema della democrazia veramente partecipata. E la nostra convinta e appassionata partecipazione è attestata dall’immediata reazione del Presidente Mega. Abbiamo però preso anche atto che l’iniziativa della sindaca è stata vanificata dai due incontri con i Consiglieri di maggioranza e minoranza, vale a dire il Consiglio Comunale, senza che fossero invitati, quanto meno, i rappresentanti dei gruppi o i singoli che avevano presentato documenti, mortificando quell’impegno partecipativo che avrebbe dovuto portare una ventata di novità sul fronte democratico.” L’Associazione “Momento Civico” interviene così nuovamente sulla questione dei trasporti nell’area dello stretto.
“Non facciamo alcuna polemica ma vogliamo ricordare come vi sia più di un 40% di cittadini che da questo Consiglio Comunale non si sentono rappresentati e che iniziative come quelle del dibattito pubblico avrebbero potuto iniziare a riconciliare con la politica amministrativa, perfezionando quel principio inalienabile secondo cui la democrazia diventa la ricerca del più ampio consenso solo se si abbandona la logica delle scelte di “palazzo”. Vero è, infatti – e lo diciamo senza autocompiacerci – che anche la decisione di un “Consiglio Comunale in forma privata” ha subito gli effetti delle nostre osservazioni, poiché occasionali incontri hanno fatto mutare la prospettiva di alcuni, così come quelle osservazioni hanno di fatto ribaltato la concezione antistorica che linee e tratteggi costituiscano una fase progettuale, senza studi approfonditi di scenario.” Proseguono.
“Siamo convinti che mai più verrà ripetuta l’esperienza di un “palazzo” che si riunisce in privato, così come siamo contenti di avere contribuito all’affermazione di una netta contrarietà del Consiglio Comunale all’ipotesi prospettata dall’AsPS. E però, dopo oltre 30 anni di totale disimpegno sul fronte dei trasporti e dell’assetto urbanistico territoriale della politica, diventa necessario aprire una sessione propositiva, in grado di dare utili indicazioni ai cittadini, all’Autorità di Sistema Portuale, alla Regione ed al MIMS.I trasporti sullo Stretto di Messina, per complessità, varietà e molteplicità di competenze, rappresentano un “unicum” a livello internazionale, e il modo con cui, la politica che si è succeduta in questi anni ha deciso di non affrontare l’argomento, rappresenta un tradimento all’intera area, pur in presenza di normative che traccia con precisione i contorni di un settore strategico e che risponde in modo puntuale alla domanda secondo cui l’intero ambito dei trasporti non possa essere spostato verso o nei pressi del torrente Bolano.” Si continua a leggere.
“Il Porto Storico è un caposaldo e non può essere delocalizzato perché adempie ad una funzione precisa! E allora la domanda è, se sia opportuno il consumo di altro territorio, non importa se di Villa o di Reggio o se occorra minimizzare gli interventi, riducendo quanto più possibile l’uso del territorio. E’ una scelta strategica e politica che va ad incidere anche sulla difesa della costa e sui problemi di erosione ma è una scelta che deve essere fatta, qui ed ora, attraverso il contributo di chiunque abbia qualcosa da dire e, soprattutto, avendo in mano analisi, studi, elaborazioni e prospettive che tengano conto dei diversi scenari e che solo un Osservatorio Tecnico Permanente e pubblico può fornire.” Si legge in conclusione.