Si è svolta a Lamezia Terme, alla sede regionale del partito, la conferenza stampa per presentare le proposte del Pd per la riforma della sanità calabrese, alla vigilia delle elezioni del prossimo 25 settembre.
All’incontro hanno preso parte il segretario regionale Nicola Irto, il responsabile nazionale della Sanità per il Mezzogiorno Carlo Guccione. Presenti anche Amalia Bruni, rappresentante delle opposizioni nella Commissione Sanità in Consiglio regionale e il consigliere regionale dem Raffaele Mammoliti.
Ha aperto i lavori Nicola Irto che ha sottolineato il lavoro svolto per adattare le proposte nazionali in tema di sanità alle esigenze della nostra Regione.
«Siamo riusciti ad adattare il programma nazionale alla specificità delle esigenze della Calabria. Credo sia un elemento di importanza straordinario lanciare proposte per la sanità in un molto complicato per la nostra Regione, un momento in cui il dibattito pubblico è alto sulle scelte, o non scelte, del governo regionale. Segniamo in questo modo una sostanziale differenza tra chi elabora proposte concrete rispetto a chi vive di dirette fb e iniziative spot, così come deve fare un grande partito alla vigilia delle iniziative politiche. Ribadiamo la nostra solidarietà ai medici e al personale paramedico che operano ogni giorno nel disastro degli ospedali calabresi. Non serve fare dirette fb per attaccare le opposizioni solo pero obiettivi di campagna elettorale, servono soluzioni concrete e di lungo periodo. E serve un confronto franco in Consiglio regionale dove il centrodestra ha provato invece a soffocarlo con la scusa della campagna elettorale, consentendo però ad Occhiuto di fare il suo comizio. Abbiamo già chiesto che dopo il 25 settembre si svolga un dibattito senza limiti di tempo sulla sanità. Noi abbiamo già elaborato il nostro programma, grazie anche la lavoro fatto con le Agorà democratiche e che proseguirà nei prossimi mesi».
Carlo Guccione ha ribadito l’obiettivo principale del Pd. «Vogliamo una sanità pubblica universale. Credo che questo sia un vero spartiacque con le destre. Il voto del 25 settembre è importante per decidere se vogliamo avere una sanità pubblica o sul modello americano. E’ necessario poi aumentare la spesa sanitaria e adeguarla a quella europea scongiurando l’autonomia differenziata. Non dobbiamo più inseguire una sanità ospedalocentrica ma territoriale sfruttando le risorse del Pnnr. Fondamentale è poi uscire dal piano di rientro. Chi ha prodotto il debito lo paghi. Dal 2013 sono stati nominati commissari inviati dal governo e del debito prodotto in quegli anni se ne deve fare carico lo Stato. In Calabria non mancano i soldi per la sanità, ma sono chiusi nei cassetti della Regione. Ci sono anche i fondi dei Pon per la sanità, 625 milioni di euro per il Mezzogiorno. Eppure sono fermi al palo i piani delle assunzioni e dei concorsi».
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