“Ho già dimostrato che si possono contrastare gli scafisti. Dalla Sicilia stamattina arrivano immagini drammatiche. Duemila sbarchi e mi domando dove sia l’attuale ministro dell’Interno, forse su un’isola deserta, perché stiamo registrando numeri preoccupanti”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando a Reggio Calabria, tra le tappe del suo tour elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.
Dalla città in riva allo Stretto, Salvini è tornato ad attaccare il ministro del governo Draghi, in carica per gli affari correnti dopo il venir meno della maggioranza, di cui la Lega faceva parte, e lo scioglimento anticipato delle Camere
Soffermandosi proprio sulle elezioni, secondo il senatore uscente del Carroccio che si candida in Calabria, “il voto del 25 settembre farà giustizia di tanti errori e poi il centrodestra avrà il dovere di lavorare bene non per cinque, ma per dieci anni, perché gli italiani ci daranno fiducia per fare tutto quanto programmato”.
In merito alla coesione fra i partiti della coalizione ha affermato: “Stiamo governando insieme i tre quarti delle regioni italiane, abbiamo messo insieme un programma comune. Al centro, per me, ci sono l’azzeramento della legge Fornero, la flat tax e la rottamazione delle cartelle di Equitalia. E non intendo parlare – ha concluso – di controllo di confini e di immigrazione, perché ho già dimostrato che si possono contrastare gli scafisti”.
“Spero che si torni a votare in maniera libera e trasparente a Reggio Calabria. Non solo a Reggio, ci sono stati brogli elettorali in tanti comuni italiani, tra qualche giorno si torna a votare a Latina”, ha detto poi Salvini, rispondendo a una domanda sull’inchiesta per i presunti brogli verificatisi in occasione delle ultime elezioni comunali nella città dello Stretto. “Reggio – ha proseguito il leader leghista – è straordinaria, merita di più e come centrodestra facciamo autocratica, anche io personalmente, per non averle dedicato negli ultimi anni, probabilmente, tutta l’attenzione che avrebbe meritato. Però sbagliando si impara. E noi siamo pronti, e spero che la giustizia faccia il suo corso”.