Completato l’articolato iter politico-sindacale del nuovo Accordo Territoriale per i contratti di locazione a canone concordato della città di Reggio Calabria (elaborato e sottoscritto presso il Comune della Città dello Stretto da Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl Reggio Calabria e Uniat Calabria, in rappresentanza degli inquilini e da Confedilizia regionale e provinciale, per i proprietari), depositato presso la casa comunale, l’Agenzia delle entrate e la Regione Calabria, Gregorio Pititto (Segretario Generale Cgil Reggio Calabria-Locri e Francesco Alì (Politiche abitative Cgil Calabria) intervengono per illustrarne contenuti e per rilanciare i temi delle politiche abitative.
“L’Accordo – spiegano i sindacalisti della Cgil – che riguarda le tre tipologie di contratti (esigenze abitative ordinarie, transitorie e per studenti universitari), dà maggiori garanzie a inquilini e proprietari; frutto di un lungo lavoro preparatorio, di approfonditi studi e ricerche e dell’intesa raggiunta della Organizzazioni Sindacali rappresentative a livello nazionale e locale, tiene conto infatti della crisi sanitaria ed economica dovute alla pandemia ed alla guerra, della forte incidenza sui costi delle abitazioni, dei rincari delle utenze domestiche e degli oneri condominiali per i servizi legati ai consumi energetici, della ripresa dell’inflazione, del disagio delle famiglie che hanno subito una forte contrazione del reddito. E’ uno strumento fondamentale, potenzialmente per tutta la Città Metropolitana e conferma l’impegno del sindacato confederale verso il settore delle politiche abitative che, da tempo, soffre una crisi profonda”. Sottolineano Alì e Pititto: “Abbiamo registrato una grande attenzione da parte della giunta comunale che ha convocato immediatamente l’incontro richiesto dalle OO.SS. ed ha partecipato in maniera massiccia con il Sindaco Paolo Brunetti e gli Assessori, Irene Calabrò, Mimmo Battaglia e Francesco Gangemi”.
Secondo Gregorio Pititto e Francesco Alì “L’Accordo produrrà per la Città valore aggiunto da un punto di vista economico, politico-sindacale e sociale, ma anche simbolico per tutto il territorio della Città Metropolitana”.
Il valore economico
“Canoni di affitto calmierati, sconti fiscali per proprietari e inquilini, maggiori entrate per le casse comunali sono tra gli effetti più evidenti”, spiegano i sindacalisti.
“Le agevolazioni spetteranno a chi otterrà, da parte di una delle OO.SS. firmatarie, l’attestazione di conformità del contratto di locazione all’Accordo. Gli inquilini avranno un’offerta di abitazioni con un canone di locazione inferiore rispetto a quello del libero mercato, oltre che importanti detrazioni fiscali (da un minimo di 247 ad un massimo di 495 euro a seconda del reddito). I proprietari potranno optare per il favorevole regime fiscale della cedolare secca al 10%, la cui opzione comporta l’applicazione di un regime sostitutivo dell’Irpef e delle relative addizionali comunali e regionali da pagare sui canoni di locazione, insieme all’imposta di bollo e a quella di registro, nonché una riduzione del 25% dell’IMU che a Reggio Calabria risulta essere ulteriormente vantaggiosa, grazie all’accordo integrativo sindacale ancora vigente che abbiamo ottenuto in sede di contrattazione e che diminuisce ulteriormente la tassazione per chi sceglie di perfezionare i contratti ricompresi nell’Accordo”.
Il valore sindacale e politico
“L’accordo siglato a Reggio Calabria – proseguono i sindacalisti della Cgil – presenta anche una particolare valenza politico-sindacale in quanto esprime un tipico esempio di contrattazione di elevato profilo collegato a efficaci relazioni sindacali, peraltro foriere di interessanti sviluppi nel settore abitativo nell’intero territorio regionale e provinciale e vede, per la prima volta, nella Città dello Stretto, Confedilizia regionale e provinciale insieme alle organizzazioni degli inquilini di Cgil, Cisl e Uil che si presentano unitariamente nella sfida per il rilancio delle politiche abitative”.
“Darà – inoltre – un impulso importante alle politiche abitative dell’intero territorio perché frutto di una contrattazione sociale che non si ferma al risultato raggiunto. A Stato, Regione e Comuni, per incentivare accordi e rinegoziazioni, stiamo chiedendo infatti ulteriori agevolazioni e detrazioni fiscali e un adeguamento normativo della disciplina degli affitti che tenga conto delle nuove situazioni determinate dalle emergenze. Per affrontare l’emergenza abitativa delle famiglie in affitto che hanno subito forti contrazioni di reddito a causa della riduzione o della perdita del lavoro, per andare incontro alle difficoltà dei proprietari che non ricevono da molti mesi i canoni di affitto e al fine di prevenire gli sfratti per morosità, si renderebbe necessario infatti uno strumento di rinegoziazione e riduzione dei canoni di locazione che consenta il proseguimento del contratto ed eviti contenziosi, sospendendo le procedure di sfratto e disciplinando ulteriormente o incrementando le premialità fiscali per i locatori che accettino la riduzione del canone, equiparando la detrazione di imposta per l’inquilino a quella sulle rate dei mutui, estendendo la cedolare secca al 10% a tutti i Comuni. Sui temi delle politiche abitative siamo disponibili ad incontrare i candidati alle prossime elezioni politiche per chiedere che siano messi al centro dell’agenda parlamentare”.
Il valore simbolico
Infine, sottolineano Alì e Pititto, “l’Accordo avrà anche un forte valore simbolico: contrasterà l’illegalità favorendo l’emersione delle situazioni sconosciute al fisco e per questa via contribuirà a ridare ossigeno alle finanze comunali attraverso un meccanismo di premialità per i cittadini onesti e stimolerà i Comuni dell’intero territorio Metropolitano ad avviare con le OO.SS. tavoli tecnici sulle politiche abitative”. Il Sindaco e gli assessori presenti hanno parlato di «Un Accordo che fa bene a tutti. Se da un lato si tutelano inquilini e proprietari attraverso un canone calmierato e le agevolazioni fiscali, l’intervento previsto anche sugli affitti per gli studenti, oltre a regolarizzare diverse posizioni, può contribuire a rendere più attrattivo il nostro territorio per giovani che intendono trasferirsi in città per motivi di studio o formazione».
“L’Accordo – concludono i sindacalisti cgiellini – potrà inoltre favorire l’uscita dal degrado abitativo dei migranti regolari presenti sul territorio le cui condizioni di povertà e sicurezza sanitaria si sono aggravate a causa della crisi sanitaria ed economica e che rischiano di peggiorare con i flussi di esseri umani in fuga dalla guerra in Ucraina”.