Con la riapertura imminente dell’anno scolastico, l’Unione Nazionale Consumatori ha analizzato gli aumenti già registrati per quanto riguarda la scuola, elaborando gli ultimi dati Istat.
Se i libri scolastici segnano un rialzo dell’1,5%, in linea con il tasso di inflazione programmata del Mef, si profila invece una vera e propria stangata per quanto riguarda gli Articoli di cartoleria. Rispetto allo scorso anno i quaderni, i quadernoni e gli altri articoli con la carta, che risentono particolarmente del caro bollette, spiccano il volo con un +7,3% rispetto allo scorso anno. Non va comunque molto meglio per gli Altri articoli di cartoleria e materiali da disegno, come matite evidenziatori, penne, matite, che segnano un rincaro del 6,5%.
A settembre, però, con il rientro dalle ferie, potrebbero esserci ulteriori incrementi.
“Anche se i libri segnano un rialzo contenuto, è incredibile che in una situazione così grave per le famiglie non sia stato abrogato, come chiedevamo, l’art. 8 della legge n. 15 del 13/2/2020, una legge che, in barba al libero mercato, impone alle grandi catene di supermercato e alle piattaforme digitali di non poter fare sconti sui libri scolastici superiori al 15% del prezzo di copertina. Una vergogna! Nel 2019, infatti, i ribassi arrivavano anche al 25%. Un aggravio occulto per le famiglie, quindi, pari al 10%, in un momento in cui gli italiani già faticano a pagare le bollette e a fare la spesa”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.