“Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, dopo aver approfondito i dati provenienti dagli Ambiti Territoriali del Sud d’Italia e le tante segnalazioni dei nostri colleghi, che attestano una situazione ancora più grave rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti, precisa quanto segue: visionando un campione relativo ad alcuni Ambiti Territoriali posizionati nelle città capoluogo di regione (Napoli; Bari; Potenza; Catanzaro; Campobasso; Palermo; Cagliari) ed alcuni Ambiti Territoriali minori (Caserta; Taranto; Brindisi; Crotone; Reggio Calabria; Trapani; Siracusa; Catania) nell’attribuzione dell’assegnazione provvisoria interprovinciale dei docenti fuorisede i caregiver ne vengono esclusi e ricollocati ad una distanza mediamente pari a 800 Km. Ricordiamo che la figura del caregiver è formalizzata e riconosciuta dalla legge 104/92 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili”, secondo cui il malato, soprattutto se paziente oncologico grave, ha diritto a ricevere assistenza nella sede più vicina a quella in cui ha residenza. Anche docenti di ruolo fuorisede destinatari di l.104/92 c.3 (pazienti oncologici gravi, etc.) si sono trovati sballottati presso località lontane dalla propria residenza, vanificando qualsiasi possibilità di assistenza da parte del caregiver. Tale inaccettabile situazione dipende principalmente da lungaggini e inadempienze burocratiche e dalla noncuranza rispetto a problematiche serie sempre più diffuse con l’invecchiamento della popolazione.” Afferma il Prof. Romano Pesavento, Presidente CNDDU.
“Il CNDDU invita il Governo in carica e il Ministero dell’Istruzione a monitorare i dati da noi evidenziati e a intervenire al più presto per evitare un disastro sociale. Inoltre ricordiamo che è compito della politica dare le opportune risposte ai cittadini soprattutto quelli più esposti al disagio. Per tal motivo auspichiamo provvedimenti idonei alla risoluzione di un problema non più rimandabile. Il CNDDU si riserverà di inviare alla sede dell’ONU Italia e alle Nazioni Unite una segnalazione circa gli eventi che si stanno verificando in Italia nel sistema istruzione in quanto allo stato attuale viene compromesso gravemente il diritto all’assistenza e alla salute.” Si legge in conclusione.