“Mi dispiace non aver preso parte all’ultimo consiglio comunale, dove uno dei punti fondamentali riguardava l’approvazione del bilancio di previsione per l’annualità in corso e mi chiedo come poteva essere possibile per me votare un atto del genere, quando questa amministrazione nella persona del sindaco, non ha mantenuto nessuno degli accordi programmatrici presi di più di tre anni fa nei miei confronti, ma soprattutto nei confronti dell’intera cittadinanza.”
Lo afferma Luciano Bonanno capogruppo del pd in consiglio comunale di Rende, Cosenza.
“Motivo determinante e per il quale, trascorso tale periodo, – prosegue il capogruppo – ho deciso di abbandonare la maggioranza stessa per collocarmi nei banchi dell’opposizione, sarebbe stato più facile il contrario, cioè dalla minoranza passare alla maggioranza che governa, ma aggiungo che ad oggi non è stato fatto nulla di tutto quello che ci siamo detti nell’accordo programmatico siglato davanti la statua dei caduti al centro storico di Rende, con tanto di foto ed articolo di giornale con l’attuale sindaco della città. L’ambiente ed in particolare l’ex legno chimica, odori nauseabondi della zona industriale e discarica di S. Agostino, la scarsa portata d’acqua, il sistema complicato e poco efficiente della raccolta differenziata, il rilancio del commercio e del centro storico, l’integrazione ed il sostegno ai diversamente abili, la pulizia, l’illuminazione e manutenzione del manto stradale. Per quanto mi riguarda un impegno preso è qualcosa di sacro, ma devo desumere che per qualcuno è un optional. Addirittura si evincono notevoli tagli economici sulle forniture e servizi della rende servizi 400.000 mila euro circa di cui 100.000 mila euro sull’illuminazione pubblica, probabilmente non considerando il fatto che fra poco la città sarà completamente al buio e che del decantato efficentamento energetico realmente non si ha notizia riguardo i sui prosegui e la sua conclusione.”
E infine conclude:”Vorrei capire come sia possibile fare tagli ad una società che rappresenta una macchina a cui sono affidati servizi essenziali per la città quando si pagano centinaia di migliaia di euro di consulenze legali, alla comunicazione e varie, anche a persone alcune delle quali non si sono mai viste all’interno dell’ente comunale, per non parlare della privatizzazione selvaggia del patrimonio immobiliare comunale porterà miseri guadagni per l’ente comunale senza alcun beneficio per la collettività, con l’unico intento di svendere la nostra città di Rende a vantaggio di meri intessi elettorali di un voto clientelare. Resto veramente indignato, come del resto lo sono i tanti cittadini rendesi che incontro.”