“L'arte di non sapere, che non dev'essere confusa con l'ignoranza, perchè gli ignoranti non sono responsabili della loro triste condizione, nasce da un'idea autolatra ed egocentrica del mondo e della società” - Luis Sepúlveda
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La “Notte della Cultura” a Morano Calabro

In estate c’è il concorso di molte manifestazioni spettacolari, culturali, la corsa verso i quattro punti del globo che siano mare o montagna. Dopo la prigionia del Covid è esploso il legittimo l’anelito alla libertà, nell’incalzare di un triste presente ed un futuro sempre più cupo. Guerre, minacce, siccità, calore incalzante, Africa sempre più prossima sono ormai abituale cronaca giornaliera. Aggiungasi, infine. crisi di governo, impegno elettorale. in una nazione ciarliera, contradditoria e difficile e la giornata è compiuta.

Dunque ritornando alla quasi normalità moranese l’associazione U.S.D. Geppino Netti ha riproposto “la serata della cultura”. Il 9 agosto, dopo pioggia rinfrescante, si è svolto nel quattrocentesco monastero di san Bernardino di Morano Calabro alle ore 21.30, la presentazione dell’ultimo libro, “Volando con Pindaro”, di Carmine Paternostro, già esposto a Viareggio. In parallelo ha presentato il suo libro, “A calci e pugni”, la scrittrice Maddalena Bonelli di Matera. Una presentazione “gemellata”, originale, perché la storia, il linguaggio del Sud, seppur variegato, ha un denominatore comune. Maddalena gode l’ombra dell’al di là del Pollino. Carmine dell’al di qua. Lei recita la voce del “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, da Torino, in esilio. Carmine ha invitato il Cristo a scendere nelle nostre contrade, un po’  più a Sud. Le piaghe sono comuni. In un duetto la voce è più chiara, la storia ha più forza.

I loro libri, in parallelo, sono il connubio di saggistica e narrativa insieme, maieutica di eventi storici locali. in luce ed ombre, in angoli di terra, battezzati da una geo-orogenesi comune.

Dai silenzi dei giorni ridestano il sopito ed, a sera, ripongono gli echi di una eredità vissuta.

Maddalena esprime l’inoltrarsi nella vita “a calci e pugni”, ove determinante è anche la scelta di una moglie per costruire famiglia in “quel” mondo degli anni 30-40, a Grassano (MT).

Carmine dipinge quadretti del quotidiano in artigianato, applicazione allo studio collegiale, con la scoperta di personaggi famosi dell’arte, storia, scienza, fino a tuffarsi nell’Egitto dei Faraoni, sua grande passione.

Gli attori citati, dal nome famoso. sono protagonisti di episodi realmente accaduti nello storico Collegio Italo Albanese di S. Demetrio Corone, che ha ospitato gli anni liceali di Carmine.

La voce dei popoli è un eco che si ripete. Nel Sud, vibra, gronda, trasuda la storia d’epoche e genti. In ogni epoca ti ritrovi. quasi partecipi ad un convivio consueto, senza tempo, leggero, condividendo sovente le lacrime amare dei tuoi antenati.

Carmine ha dichiarato: “leggendo il mio libro e quello della collega ho pensato, ho respirato.. nel perpetuarsi di storie, delle storie del Sud mi è sembrato d’essere li, molto più a Sud, anche nel tempo: 130 d. C. mi sembrava d’essere con l’imperatore Adriano di Roma, in Egitto, ai sussurri lacrimosi materni del colosso di Memnone, il troiano, in ginocchio, ai piedi d’Achille, che declamava lacrime, nella rugiada d’Aurora. Mi sembrava di ascoltare Antinoo, vittima sacrificale nel Nilo. Nella loro voce ho letto la voce del Sud, nel lamentoso lamento di un post unità d’ Italia illusorio. Nei nostri libri traspaiono i versi, i versi del Sud in righe poetiche di quanto scriviamo. Castore e Polluce, gemelli. Romolo e Remo, Carmine e Maddalena raccontano, scrivono, testimoniano…”

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