Il Circolo Villese di FdI, prede atto con rammarico della reiterazione del Ed alla fine arrivò il 19 Luglio del 2022, e capitò di dover assistere ad un sfogo del vertice di Caronte&Tourist su come vanno e su come sono andate le decisioni che riguardano la gestione degli approdi sulla costa calabrese dello Stretto.
È Filippo de Blasio di Palizzi, in qualità di portavoce del Circolo villese di Fratelli d’Italia, a scrivere per ricordare come, con tutte le componenti del partito, siano state, da tempo, attenzionate le vicende legate al sistema dei trasporti del terminale villese dello Stretto.
Come si sia proceduto ad ammonire, anche a mezzo stampa, certi atteggiamenti accondiscendenti o altrettante “aperture” (preelettorali) portate avanti da alcuni ambienti della vetero-politica locale.
Come questi atteggiamenti siano stati segnalati anche nel recente periodo commissariale ed ora, se ne ha la conferma.
Come questa sia data da quanto scritto proprio da Vincenzo Franza, massimo rappresentante di Caronte&Tourist , che sostiene come “ … le intese raggiunte col Comune di Villa San Giovanni durante il Commissariamento, che la realizzazione del Porto a Sud della città nostra dirimpettaia non è più tra le priorità realizzative dei programmi dell’Autorità di Sistema Portuale … e che … sorprende e preoccupa notare che il progetto non rientri tra gli interventi immediatamente realizzabili avvalendosi dei fondi e delle procedure semplificate del PNRR “.
Come risulti legittima la preoccupazione del rappresentante di Caronte&Tourist, ma come sia al contempo oltremodo allarmante la modalità procedimentale che viene denunciata. Denuncia che poi viene ulteriormente aggravata dalla affermazione che oltre a non essere previsto nulla rispetto alla soluzione del traffico all’interno del centro cittadino “ … è invece prevista la realizzazione di due nuovi scivoli per il traghettamento di autovetture, con un ulteriore potenziamento della viabilità esistente, nel così detto “Lido Cenide”. L’intervento è finanziato anche con i fondi del PNRR e realizzabile realisticamente in 4/5 anni …”. Come queste siano state decisioni che esulando dall’ordinaria amministrazione, dimostrano come e quanto il passato Consiglio Comunale non sia stato correttamente e compiutamente chiamato a svolgere il proprio compito istituzionale.
Sarebbe questa l’affermazione della legalità!
Da questi fatti l’arch. de Blasio di Palizzi trae delle conclusioni politiche che coinvolgono la conduzione dell’intero periodo commissariale durante il quale il Consiglio (malgrado fosse pienamente in carica) è stato di fatto esautorato sia nelle sue funzioni che nei suoi diritti (è stata di fatto negata anche la messa a conoscenza di quei documenti che oggi dai “vertici di Caronte&Tourist” sono definiti come “… le intese raggiunte col Comune di Villa San Giovanni durante il Commissariamento, … -per- … la realizzazione del Porto a Sud della città …”, (risulta indispensabile poter disporre dei verbali di quegli incontri!) .
Evidenziando come l’attacco dei “vertici di Caronte&Tourist” sia chiaramente diretto ai comportamenti dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto. Questa avrebbe, tra l’altro, anche, snobbato gli stakeholder, che in una comunicazione inviata come “Partenariato del Mare”, al Presidente Mega, hanno sostenuto, a ragion veduta, come si fosse dovuto auspicare un confronto aperto e trasparente tra tutti gli stakeholder, mettendo in evidenza come in passato “… mai … un confronto ci fosse stato …”.
Quindi i sospetti più volte avanzati dal Circolo di Fratelli d’Italia, a questo punto, vengono confermati, visto che se anche il Tavolo del “Partenariato” chiede il confronto all’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto per poter apportare il proprio contributo di professionalità ed esperienza nelle scelte per gli sviluppi futuri dei porti di competenza di quell’Ente. Ne discende come sia più che legittimo chiedersi con chi siano state prese le decisioni sia tecniche che politiche che tanto peso hanno ed avranno sulla trasformazione del territorio villese.
Al di là delle legittime rivendicazioni degli stakeholder, il portavoce del Circolo di Fratelli d’Italia, evidenzia come ci siano anche quelle dei soggetti politici che (come Fratelli d’Italia) non intendono abdicare al ruolo di decisori e controllori delle trasformazioni del territorio e che si possono porre anche come alleati nel rivendicare questo imprescindibile ed obbligatorio confronto con chi legittimato lo richiedesse.
Ma soprattutto come il comunicato, del rappresentante di Caronte&Tourist, apra anche degli squarci di verità su oltre 50 anni di presenza degli imbarchi delle Private a Villa San Giovanni.
Dichiarando che:
- Il primo progetto del nuovo porto a sud, collegato direttamente con l’autostrada, fu presentato da Caronte&Tourist nel 2001 (quando a Messina si decise di realizzare l’approdo di Tremestieri) senza tuttavia ottenere le necessarie autorizzazioni.
- Il progetto fu in seguito donato da Caronte&Tourist all’Amministrazione.
- Rappresenti la soluzione definitiva per il problema creato dal traghettamento a Villa San Giovanni e che risolverebbe quel vulnus per la città e i cittadini (dal punto di vista del traffico veicolare, dell’inquinamento e della relativa congestione della viabilità).
- Nel sito dell’ex “Lido Cenide” sia, invece, prevista la realizzazione di due nuovi scivoli per il traghettamento di autovetture, con un ulteriore potenziamento della viabilità esistente, previsto dall’Autorità portuale sui fondi del PNRR.
- Si sostenga che solo dopo si penserà all’approdo a Sud.
- Sarà questo sia un “dopo” piuttosto lontano … poiché per realizzare un nuovo porto in Italia, con procedure ordinarie, servono non meno di 10 anni dal momento dell’ideazione.
Queste incalzanti affermazioni, a giudizio del Portavoce di FdI, suonano anche come una responsabile autocritica che, per quanto tardiva, può suonare come un ravvedimento atto ad aprire delle interessanti prospettive di dialogo sia a livello locale che a livello regionale, nazionale ed europeo, nella prospettiva ineludibile di dover lavorare per ottimizzare il ruolo strategico che riveste il territorio di Villa per la “continuità territoriale”.
Pertanto preso atto:
- che già nel 2001 Caronte&Tourist aveva proposto il progetto del nuovo porto a sud;
- che tale progetto è stato donato da Caronte&Tourist all’Amministrazione comunale di Villa S. Giovanni (che quindi lo dovrebbe possedere per quanto ormai vetusto);
- che viene ammesso come la realizzazione di tale opera rappresenti la soluzione definitiva per il problema creato dal traghettamento a Villa San Giovanni (e soprattutto, che questo è, da cinquanta anni, per Villa San Giovanni “il problema”, creato con la concessione degli approdi alle private);
- che si ufficializza come, invece, sia stata prevista la realizzazione di due nuovi scivoli per il traghettamento di autovetture, con un ulteriore scellerato potenziamento della viabilità (e quindi del traffico veicolare dell’inquinamento e della relativa congestione della viabilità) esistente;
- che avendo, l’Autorità di Sistema Portuale, “unilateralmente”(?) rinunciato alle procedure ed alle risorse del PNRR la prospettiva di opere risolutive deve presupporre un “dopo” piuttosto lontano.
Concludendo ci si chiede se non sarebbe stato più lungimirante concentrarsi unicamente sulla realizzazione delle infrastrutture necessarie alla delocalizzazione degli imbarchi nell’area Sud di Villa San Giovanni, obbligando i vari soggetti titolari delle opere a programmarne la realizzazione in sinergia, utilizzando fondi e procedure accelerate del PNRR, tentando così di recuperare parte del ritardo strutturale accusato dal sistema sul lato Calabria.
Comunque, appare ancora possibile confidare nella possibilità di recuperare il ritardo, nell’interesse del territorio, dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori del settore, grazie anche ad un confronto “vero” da attivarsi tra le forze politiche, gli amministratori locali, i soggetti titolari delle reti infrastrutturali, gli stakeholder e l’AdSP. Obiettivo condiviso deve essere quello di non consentire più la perversa strategia degli incontri generici durante i quali viene creata l’illusione che si debba decidere su tutto, ma in realtà non si approfondisce niente in modo che si finisca con l’operare per urgenze prevaricando anche obblighi di legge (ne è prova la recente sentenza del TAR che ha condannato l’Autorità per gli interventi effettuati a Messina senza le autorizzazioni del Comune).