“Alle innumerevoli anomalie che l’amministrazione Falcomatà ha messo in campo, in questi sette anni di mala gestione, si aggiunge la grave situazione del patrimonio edilizio.
Da lungo tempo attendiamo risposte in merito ai proventi frutto di canoni e acquisti popolari ma, di questo denaro, che avrebbe dovuto sopperire almeno alla manutenzione ordinaria, si fa ben altro uso.
Figuriamoci preoccuparsi di quella straordinaria. A tal proposito, proprio in sede di approvazione del Bilancio di previsione per il 2022-2024, nella seduta di domani di Consiglio Comunale, dopo avere audito nell’ultima Commissione Bilancio le richieste di aiuto da parte di svariate associazioni di cittadini fruitori degli alloggi popolari, ho proposto un emendamento in merito alle entrate dell’ERP, che ad oggi sono un gruzzolo sostanzioso e dunque il ripristino di tali somme, dal 2014 al 2020, a favore della manutenzione straordinaria degli alloggi popolari.
Lo abbiamo ritenuto urgente, perché davvero urgenti, impellenti e senza altro appello risultano i bisogni dei cittadini meno fortunati. Forse Falcomata’, il sindaco f.f. non sono al corrente, o fanno finta di non sapere, delle situazioni gravose e indegne in cui versano gli alloggi popolari: un coacervo di disservizi, di fognature a cielo aperto, dove alcune famiglie, anche con minori a carico, rischiano persino di vedersi cadere il tetto sulla testa; e questo a discapito di un’amministrazione locale, che degli introiti in questione se ne avvale per la gestione corrente.
Ci piacerebbe sapere, con quale criterio l’amministrazione fa scelte del genere, bypassando la chiarissima normativa vigente, che in maniera incontrovertibile dispone l’uso dei profitti provenienti dal patrimonio edilizio alla riorganizzazione dello stesso.
Le scelte scellerate di questa amministrazione, in questi anni, sono ricadute su famiglie a basso reddito, che non possono usufruire di abitazioni inagibili, pur essendo assegnatarie da anni. Viene insomma negato loro un diritto sacrosanto, quello della casa per nuclei familiari, di vivere solo un’esistenza dignitosa.
È possibile che, con svariati milioni di euro disponibili, non ci sia stato un margine da destinare al ripristino delle case popolari? Ma la legge, non prevede che gli introiti siano messi a disposizione dello sviluppo del settore edilizio popolare? Come intendono procedere di fronte alle istanze cittadine? Non dovrebbero presentare, proprio perché lo impone la legge, un elenco programmato di interventi? Promettono mari e monti, ma poi mettono la testa sotto la sabbia, disattendono il mandato cittadino, eludono le leggi e fanno della politica locale un festival del caos organizzato. Ebbene, vogliamo una risposta immediata su queste somme, e un programma annuale di gestione della manutenzione straordinaria, da presentare alla Regione Calabria entro sessanta giorni dall’approvazione del Bilancio di previsione.
Non chiediamo niente di più, se non la trasparenza e la competenza degli amministratori locali. Cogliamo solo l’ennesima occasione per denunciare una ingiustizia sociale grave e una mera gestione anomale della cosa pubblica, ma anche un’occasione per indicare una strada percorribile, perché il governo del territorio sia finalmente sano e realmente a favore del cittadino con la collaborazione di tutti, indipendentemente dal colore politico. Spero che l’intero consiglio comunale approvi all’unanimità l’emendamento”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere comunale di Reggio Calabria, Massimo Ripepi.