Con la presentazione del libro di Domenico Dara “Malinverno”, successo editoriale pubblicato per i tipi di “Feltrinelli” si conclude, mercoledì 27 luglio, nel Chiostro del Museo dei Brettii e degli Enotri, alle ore 19,00, la rassegna libraria estiva “Aperinchiostro”, promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso, ideata e coordinata dalla delegata alla Cultura, Antonietta Cozza e scaturita dalla felice commistione tra l’aperitivo della sera, il suggestivo chiostro del Museo dei Brettii e degli Enotri e l’inchiostro dei libri. Per quattro serate di luglio la rassegna ha proposto presentazioni di libri particolarmente interessanti uniti dal fil rouge della calabresità degli autori, tutti nomi affermati, alcuni dei quali vivono fuori dalla regione di appartenenza, ma sempre pronti ad un ritorno carico di entusiasmo. Si annuncia molto atteso anche l’appuntamento con Domenico Dara e il suo “Malinverno” che segnala all’attenzione della platea di “Aperinchiostro” un autore molto apprezzato sin dal suo esordio, avvenuto con “Breve trattato sulle coincidenze”, la storia del postino di Girifalco con la passione per le lettere d’amore che ha raccolto l’apprezzamento dei lettori e il favore della critica. Per la sua opera prima, già finalista al Premio Calvino, ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Palmi, il Premio Viadana, il Premio Corrado Alvaro e il Premio Città di Como. In seguito ha pubblicato anche “Appunti di meccanica celeste”.
In occasione dell’appuntamento di mercoledì 27 luglio, il Sindaco Franz Caruso porterà i suoi saluti istituzionali. Con Domenico Dara dialogheranno il poeta Daniel Cundari e Marta Monteleone della libreria “Raccontami”, partner della serata. L’incontro sarà moderato da Antonietta Cozza, delegata del Sindaco alla Cultura.
Previsti anche gli interventi musicali del trio Aura Sting del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza. Presenti, inoltre, giovani artisti che esporranno le loro opere pittoriche. Tra questi, Giorgia Cerchiara e Cesare Maria Cozza.
Domenico Dara possiede il talento dei narratori orali, unito a una scrittura che sospende il tempo: con “Malinverno” regala un romanzo pieno d’incanto sui libri, sul potere delle storie, dell’immaginazione, dell’amore.
“Ci sono paesi – si legge nelle note di copertina – in cui i libri sono nell’aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così, almeno da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera calabrese, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero, al ritmo della sua zoppìa, per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia che gli è stato affidato un nuovo, ulteriore impiego: alla mattina sarà guardiano del cimitero e al pomeriggio starà alla biblioteca. Ad Astolfo, che oltre a essere un appassionato lettore possiede una vivida immaginazione, bastano pochi giorni al cimitero per essere catturato dalla foto di una donna posta su una lapide. Non c’è altro; nessun nome e cognome, nessuna data di nascita e morte. Col tempo Astolfo è colto da un quasi innamoramento e si trova a inseguire il filo del mistero racchiuso in quel volto muto. Attorno a lui si muovono i lettori della biblioteca, gli abitanti di Timpamara e i visitatori del cimitero, estinti e in carne e ossa, con le loro storie comiche, tenere, struggenti – dal “resuscitato” alla ragazza rimasta vedova alla vigilia delle nozze, che tinge l’abito nuziale di nero e chiede ad Astolfo di unire lei e il trapassato in matrimonio”.