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Succurro va in Consiglio regionale e decade da sindaca, mentre il marito entra in Giunta: è polemica a San Giovanni in Fiore

Ha suscitato polemiche in Calabria la nomina a assessore del Comune di San Giovanni in Fiore (Cosenza) del marito della sindaca Rosaria Succurro, decaduta dopo essere stata eletta al Consiglio regionale nelle elezioni del 5 e 6 ottobre scorsi nella lista di Forza Italia.

«All’indecenza non c’è mai limite», afferma il coordinamento provinciale di Cosenza di Europa Verde/Avs. «L’ex sindaca decaduta Rosaria Succurro applica alla lettera le canoniche regole del centrodestra, nominando suo marito assessore alla guida della sindaca facente funzioni. Affidandogli, per di più, deleghe pesantissime e consegnandogli, nel segno della continuità familistica, le chiavi della città. Bilancio, Persona, Urbanistica e Lavori pubblici fanno di Marco Ambrogio, neo-assessore della giunta Loria, il nuovo plenipotenziario sangiovannese, con le stesse deleghe rimaste in capo alla moglie».

«Quello che sconvolge», continua Europa Verde/Avs, «è l’indifferenza con cui si gestisce il potere locale in famiglia, applicando pratiche politiche simili a quelle della scuola di Occhiuto, come se fosse tutto normale».

Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato 18 Gennaio, parlando di «una cricca affaristica cosentina che umilia la storia di San Giovanni in Fiore» e ricordando la vicenda dell’ex vice sindaco Salvatore Cocchiero. «Dopo avergli impedito il subentro come sindaco facente funzione con atti viziati anche sul piano della legittimità, Cocchiero, con uno scatto di orgoglio ritardato, si è dimesso da assessore denunciando arroganza e illegittimità della coppia Succurro-Ambrogio, che ha gettato la maschera. Al posto del dimissionario, la nuova vice sindaca facente funzione Claudia Loria, nominata da Succurro al momento della sua decadenza, ha scelto come assessore Marco Ambrogio, marito dell’ex sindaca. Alla spregiudicatezza non c’è limite».

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