Dopo la pausa estiva, è ripreso con grande partecipazione il percorso itinerante del progetto “Primi passi con la demenza”, ideato e coordinato dalla Fondazione Ra.Gi. con il sostegno della Fondazione Roma.
L’iniziativa, avviata lo scorso febbraio, continua a portare informazione, orientamento e servizi di supporto nei comuni della provincia di Catanzaro, con l’obiettivo di offrire aiuto concreto alle persone con demenza e ai loro familiari, e di costruire comunità più consapevoli, accoglienti e solidali.
La ripresa autunnale del percorso ha coinvolto quattro comuni del catanzarese – Borgia, Albi, Taverna e Gimigliano –, che per un giorno si sono trasformati in vere e proprie piazze che ascoltano, luoghi di incontro e dialogo tra operatori, cittadini, anziani e caregiver. In ciascuna tappa, gli operatori della Fondazione Ra.Gi. sono scesi tra la gente per ascoltare, orientare e accompagnare le persone nel difficile percorso di conoscenza e gestione della demenza.
Le piazze si sono animate di storie, domande, emozioni e riflessioni. Gli incontri hanno registrato centinaia di accessi, mostrando quanto forte sia il bisogno di ascolto e informazione, ma anche quanto grande sia la capacità delle comunità locali di reagire, di aprirsi al confronto e di non restare sole davanti alla malattia.
Sono stati momenti di autentica condivisione, in cui la vicinanza è diventata azione concreta e la cura ha assunto il volto della comunità.
“I risultati del progetto ‘Primi passi con la demenza’ dimostrano che siamo di fronte a un vero cammino collettivo”, afferma Elena Sodano, presidente della Fondazione Ra.Gi. “Per la prima volta, ventotto comuni della provincia di Catanzaro hanno scelto di guardare nella stessa direzione e di affrontare insieme una delle sfide più complesse ma purtroppo ignorate del nostro tempo: l’Alzheimer e le altre forme di demenza.”
La presidente sottolinea anche il significato più profondo di questo lavoro sul territorio: “Da anni lavoriamo per un cambiamento culturale profondo, in una terra dove il ‘così si è sempre fatto’ frena il cambiamento anche nella dimensione della Cura. Ma questo progetto non è fatto di slogan: ha dimostrato di essere radicato nella concretezza e nella responsabilità condivisa.”
Sodano richiama poi l’attenzione sulla piaga della solitudine che affligge molte famiglie calabresi: “Questo progetto ci ha mostrato senza filtri la disperazione delle famiglie nei territori più isolati, famiglie lasciate sole proprio quando un intervento formativo e mirato potrebbe cambiare il destino del vivere con la malattia. Alle famiglie non servono entusiasmi passeggeri, ma risposte reali e accessibili.”
Infine, lancia un invito a guardare avanti con responsabilità e fiducia, sfidando dinamiche tanto vecchie quanto deleterie: “Quando si restituisce dignità a chi è più fragile, il cambiamento diventa realtà. Oggi ribadiamo il nostro impegno alle istituzioni: consolidare quanto costruito, rafforzare le reti territoriali e continuare a credere in una Calabria che non si arrende alla rassegnazione, ma sceglie di prendersi cura delle persone ammalate con serietà, metodo professionale e umanità.”
Con le tappe di Borgia, Albi, Taverna e Gimigliano, il progetto “Primi passi con la demenza” conferma la forza di un modello di intervento che nasce dalla prossimità e dalla relazione.
Tappa dopo tappa, la Fondazione Ra.Gi. rinnova il suo lavoro costante nel costruire una rete di comunità solidali, capaci di riconoscere la fragilità come parte del vivere umano e di trasformarla in occasione di crescita collettiva.
Il piano di lavoro del progetto prevede ancora attività sul campo per incontrare le comunità, proseguendo l’impegno di ascolto e sostegno nei territori.
Si auspica, inoltre, di replicare il tour itinerante nei quartieri di Catanzaro, così come avvenuto nella scorsa primavera, per continuare a portare la cultura della cura e della consapevolezza anche nel cuore della città. Perché prendersi cura significa anche esserci, davvero.
“Primi passi con la demenza”: i comuni del Catanzarese diventano piazze che ascoltano. Sodano: “Un cammino collettivo che restituisce dignità e costruisce comunità”
Articoli Correlati
