“Gli errori sono allegri, la verità è infernale” - Albert Camus
HomeCalabriaReggio CalabriaCongresso Metropolitano di Europa Verde a Reggio Calabria: eletti Pontecorvo e Messina

Congresso Metropolitano di Europa Verde a Reggio Calabria: eletti Pontecorvo e Messina

Sabato 2 aprile si è svolto presso il salone dell’associazione mutilati e invalidi di Guerra di Reggio Calabria il 1° congresso metropolitano di Europa Verde.

Il congresso ha sancito l’elezione all’unanimità dei segretari/portavoce Gerardo Pontecorvo e Cristina Messina con l’obiettivo di rilanciare il partito sul territorio metropolitano di Reggio che presenta molte problematiche come l’inquinamento degli ecosistemi marini e costieri, la deforestazione causata dagli incendi, l’abbandono delle aree interne, le difficoltà nei trasporti, la disoccupazione giovanile, la sanità ormai ai minimi termini… Problematiche che grazie a certa politica lo hanno ridotto a paradigma di inefficienza, degrado ed emarginazione sociale.

Durante il congresso a cui hanno partecipato tra gli altri il coordinatore regionale Giuseppe Campana e la consigliera nazionale Elisa Romano si sono succeduti molti e interessanti interventi di iscritti al partito e di qualificati ospiti di partiti politici e di associazioni ambientaliste attive sul territorio.

Tra le gli argomenti discussi ricordiamo quello degli incendi boschivi che durante il 2021 nella provincia di Reggio hanno interessato una superficie di 14.000 ettari, di cui 7.000 ettari di aree boscate. Un dato spaventoso, senza precedenti negli ultimi decenni.  I presenti hanno convenuto che le responsabilità sono da attribuire a un sistema regionale di prevenzione e spegnimento estremamente carente. Un altro tema discusso è stato quello dei rifiuti. Pure comprendendo le difficoltà del servizio da attribuire alla mancanza di una vera e lungimirante politica regionale è stato detto che l’esternalizzazione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti senza un puntuale ed efficace sistema di controllo dell’ente appaltatore si è rivelato fallimentare. La vigilanza sulle attività del gestore è invece la condizione per poter ancora puntare a tale forma di gestione. Relativamente agli introiti provenienti dal differenziato consegnato ai consorzi e ai privati è stato proposto che una percentuale di essi debba essere ad appannaggio dell’ente appaltatore così che possa alleggerire la tassazione a carico dei cittadini. Altra proposta è stata quella di incrementare la raccolta differenziata porta a porta ma non di rinunciare a sistemi flessibili che possano ridurre i disagi degli abitanti e migliorare le condizioni igienico-sanitarie delle strade urbane. Sarebbe molto utile rendere pure operative le compostiere di quartiere e, ove possibile, quelle di consistenti nuclei abitativi isolati, e promuovere a vari livelli campagne di sensibilizzazione e di educazione ambientale per il riciclo e il riuso dei rifiuti che devono diventare anche una risorsa economica capace di creare posti di lavoro.

Tra le tante emergenze che assillano la nostra regione la depurazione delle acque costiere e interne è forse una delle più gravi. A parere di Europa Verde per affrontare il problema si dovrà puntare soprattutto sull’istituzione di un’Autorità Tecnica di Gestione sovracomunale capace di ottimizzare il numero e l’efficienza dei depuratori esistenti che dovranno essere adeguati nell’arco di un quinquennio a nuovi standard, presupposto essenziale per scongiurare danni alla salute; tutelare l’ambiente e consentire un vero rilancio turistico.

E’ stata pure dibattuta la situazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie nel territorio metropolitano che è disastrosa. Basti pensare ai collegamenti con l’entroterra Aspromontano e delle Serre che pagano decenni di abbandono. Tratti stradali vetusti dove manca una benché minima manutenzione che assicuri rapidità e sicurezza nel transito dei veicoli. E’ decisamente un problema strettamente collegato a quello della vivibilità delle aree interne. Non si ravvisa però la necessità di nuovi percorsi stradali che andrebbero a avere un impatto negativo sul territorio già fornito di un numero sufficiente di strade. Per il versante ionico della provincia è emersa l’annosa la questione della ferrovia che non è ancora elettrificata, e dunque lenta e inquinante. Sarebbe fondamentale che l’amministrazione della città metropolitana intercetti nei fondi PNRR quelli appositamente stanziati per sostituire la flotta circolante di treni regionali alimentati a diesel. Questi ritardi e inefficienze nei collegamenti si riflettono sulla fruibilità dell’aeroporto dello Stretto che viene penalizzato nel suo bacino d’utenza potenziale. Per lo stesso aeroporto manca ancora un collegamento marittimo stabile con la città di Messina che invece garantirebbe la possibilità di intercettare un grande numero di utenti che vi troverebbero una maggiore convenienza rispetto all’aeroporto di Catania.

Un tema molto caro ad Europa Verde è naturalmente quello del verde urbano, in particolare nella città di Reggio Calabria, dove la situazione è davvero preoccupante a causa dei ritardi e disattenzioni politiche. Eppure è ben noto che gli spazi pubblici e quelli verdi in particolare costituiscono nel contesto urbano un fondamentale fattore di vivibilità sociale, ricreativa, igienico sanitaria, culturale, didattica, estetica e ambientale. L’estensione, la qualità, la diversificazione e la manutenzione del Verde Urbano rappresentano quindi un indice di civiltà per ogni città. La sua gestione, in considerazione delle sue complesse e articolate funzioni dovrebbe essere guidata da criteri botanico-agronomici, urbanistici, storici, sociologici. Grazie al PNRR si è aperta per la città metropolitana l’occasione storica e irripetibile di dare delle risposte strutturali a problemi mai risolti. Tra l’altro sono previsti finanziamenti per strutturare una rete di spazi verdi interconnessi dall’Aspromonte alle coste, per la salvaguardia della biodiversità e il recupero del degrado ambientale urbano, per Parchi Metropolitani tematici nelle Fiumare, per rinaturalizzare le fiumare come corridoi ecologici da preservare e per mettere in sicurezza dei tratti a rischio esondazione, per riqualificare gli argini e le golene come paesaggio abitato da valorizzare, per mettere a dimora alberi e arbusti all’interno degli agglomerati urbani.

A proposito di insediamenti urbani è stata ravvisata la possibilità di dare un taglio decisivo ai consumi di combustibili fossili e alle emissioni in atmosfera di gas serra puntando a una riconversione energetica a favore delle fonti rinnovabili. E’ arrivato il momento di realizzare, grazie ai fondi disponibili, un Piano triennale per rendere tutti gli immobili pubblici (comunali, regionali, statali) autonomi energeticamente grazie a pannelli fotovoltaici e pale eoliche di medie e piccole dimensioni. L’occasione è importante anche per redigere un Piano di riqualificazione complessiva degli istituti scolastici della città metropolitana, e dire finalmente basta a interventi sporadici quanto scoordinati e insufficienti.

Dal congresso si è levata una voce convinta perché il partito si adoperi con le amministrazioni metropolitane non solo per denunciare i ritardi nelle problematiche discusse ma per proporre soluzioni che anche alla luce del PNRR dovranno essere in grado di gestire nelle fasi di progettazione e affidamento lavori.

Dunque, Europa verde si propone come forza politica capace di parlare soprattutto a tutti coloro che hanno perso fiducia nella politica spiegando che le politiche ambientali non sono penalizzanti ma portatrici di benefici concreti anche in termini di salute, lavoro e legalità.

Articoli Correlati