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Il Comitato “Basta vittime sulla strada statale 106”: “La relazione del Consiglio dei Ministri è fallimento certificato”

Il Comitato Scientifico dell”Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica ai cittadini calabresi che il 28 giugno scorso il Sottosegretario Tabacci, Segretario del CIPESS, ha trasmesso al Parlamento, la Relazione sull’attività del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) relativa all’anno 2021.

La Relazione è stata presentata il 19 luglio 2022, presso la Biblioteca Nilde Iotti della Camera dei deputati, con la presenza del Segretario del CIPESS, Sottosegretario Bruno Tabacci, del Capo del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Marco Leonardi e del Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta.

I dati salienti contenuti nella relazione sono i seguenti: nelle 91 delibere del Consiglio dei Ministri adottate nel 2021 sono 22 le delibere adottate in materia di infrastrutture stradali. Vengono finanziate ed approvate strade in diverse regioni d’Italia ma sulla strada Statale 106 non c’è neanche un centesimo di euro. Sono destinati alla Statale 106 solo parte dei fondi relativi al Contratto di Programma ANAS 2021-2025.

Tuttavia, anche qui, viene chiarito che tali risorse saranno impiegate solo per la manutenzione programmata della rete, il programma sicurezza e monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie e per il completamento opere già appaltate. Quindi, niente nuove opere.

Ogni anno, il Governo è costretto, ai sensi dell’articolo 42 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, a comunicare, dandone evidenza pubblica, la Relazione sull’attività del Consiglio dei Ministri anche se il Comitato Scientifico della nostra Organizzazione di Volontariato in materia è già informata seguendo costantemente tutti gli esiti dei Consigli dei Ministri e con rammarico precisiamo che anche nei 3 Consigli dei Ministri del 2022 (anno in corso), non è stato deliberato neanche un centesimo di euro sulla strada Statale 106 per la realizzazione di nuove opere.

Il Comitato Scientifico dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” confida nella possibilità che tutti gli organi di informazione in Calabria possano, con coscienza, leggere ed approfondire quanto riportato nella Relazione prima di darne la massima visibilità evidenziandone le responsabilità politiche certamente ascrivibili al Presidente della Giunta Regionale della Calabria Roberto Occhiuto, all’Assessore alle Infrastrutture Mauro Dolce e, ovviamente, ai parlamentari calabresi che alla Camera dei Deputati ed al Senato sostengono il Governo.

Con amarezza, infine, rileviamo che il 2022 ha fatto registrare il peggior dato relativo ai primi 7 mesi dell’anno in termini di vittime sulla strada Statale 106 dal 1996 fino ad oggi: sono ben 15. Ricordiamo Luca Laudone (19 anni) deceduto a Corigliano-Rossano (CS) il 10 gennaio, Pasquale Varano (74) deceduto a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) il 10 gennaio, Aurelio Giorgi (47) deceduto a Riace (RC) il 11 gennaio, Davide Origlia (29) e Gabriele Origlia (29) deceduti a San Sostene (CZ) il 31 gennaio, Francesco Saccà (27) deceduto a Reggio Calabria il 27 febbraio, Lorenzo Manoco (37) deceduto a Corigliano-Rossano il 27 febbraio, Claudia Ferrari (56) e Giacomo Angelo Belfiore (57) deceduti a Cassano all’Ionio il 10 aprile, Giuseppa Iamundo (53) deceduto a Bocale di Reggio Calabria il 21 maggio, Pina Bastone (43) deceduta a Corigliano-Rossano il 28 maggio, Francesco Licciardi (31) deceduto a Strongoli (KR) il 12 giugno, Salvatore Basile (65) deceduto a Calopezzati (CS) il 19 giugno, Antonio Pullano 72 anni Isola Capo Rizzuto (KR) 06 – luglio e Salvatore Perdichizzi (59) deceduto a Trebisacce (CS) il 17 luglio.

Proprio su quest’ultima vittima il Comitato Scientifico dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha appreso che i Magistrati della Procura di Castrovillari hanno aperto un fascicolo. Confidiamo nella possibilità che sulla vicenda venga fatta piena luce e siano approfondite le ragioni per le quali il guard-rail non è riuscito a trattare il mezzo in carreggiata facendolo precipitare al di sotto del ponte provocandone la morte del conducente.

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