Dopo il grande successo della serata inaugurale, cresce l’attesa per il secondo appuntamento in Cartellone della XXII Stagione Teatrale, in programma venerdì 5 dicembre al Teatro Gentile di Cittanova con lo scrittore Roberto Saviano, che porterà in scena il suo nuovo progetto teatrale “L’amore mio non muore”, tratto dall’omonimo libro. La regia è di Enrico Zaccheo.
Ospitare Roberto Saviano è per noi una scelta che riafferma la funzione civile del teatro. In questa occasione, il teatro si fa strumento di memoria civile. Roberto Saviano arriva, infatti, al Teatro Gentile per raccontare la storia di Rossella Casini, una storia ricolma d’amore, violenza e coraggio.
Anche per questa ragione quest’anno, per la sua terza edizione, assegneremo il Premio “Ulivo Mediterraneo” 2025 proprio allo scrittore Roberto Saviano. Quale narratore coraggioso e profondo, voce libera e testimone di legalità, che sa portare alla luce, attraverso la sua narrazione coraggiosa e profonda, verità scomode.
L’AMORE MIO NON MUORE
Roberto Saviano torna sulla scena con un nuovo straordinario progetto teatrale dal titolo “L’amore mio non muore” ispirato alla vicenda di Rossella Casini. Un recital, tratto dall’omonimo libro, che vuole essere una riflessione intensa e toccante, in cui la parola di Saviano si fa ancora più potente e urgente. Il tour, che ha debuttato il 12 maggio al Teatro Arcimboldi Milano, ha toccato i teatri delle più grandi città come Bologna, Torino, Genova, Roma, Napoli.
«Ho deciso di scrivere questo romanzo per raccontare la storia d’amore più drammatica e potente in cui mi sia imbattuto. Raccoglie tutti i colori dell’umano sentire: l’ingenuità e lo slancio, la devozione e l’ossessione, l’amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il fraintendimento, il tradimento e la tragedia. Eppure, la certezza che proprio nell’amare risieda l’unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L’amore non muore».
Roberto Saviano
Rossella Casini è una studentessa fiorentina di Psicologia, figlia unica di una normale famiglia di città; la madre è una piccola commerciante che ha ereditato un po’ di soldi, il padre un pensionato. La sua vita scorre tranquilla fra l’università e gli svaghi giovanili. Poi le cose cambiano, all’improvviso. Siamo nel novembre del 1977 e Rossella conosce Francesco Frisina, calabrese della Piana di Gioia Tauro, iscritto anche lui all’università. Francesco è un bel ragazzo, dal piglio deciso e dai modi franchi. E soprattutto stravede per Rossella, per i suoi occhi chiari, per i suoi lunghi capelli dorati. Fra loro scoppia l’amore. In estate vanno insieme a Palmi, dai genitori di lui. Persone accoglienti, all’apparenza affettuose, che però nascondono un terribile segreto. Rossella scopre presto che i Frisina sono legati alla potente ‘ndrina dei Gallico, da poco entrata in guerra con quella dei Condello. Quando le armi iniziano a sparare, invece di andarsene Rossella sceglie di rimanere, punta sull’amore tra lei e Francesco, convinta che questo amore possa addirittura fermare la faida. La sua decisione si rivelerà fatale.
Il 22 febbraio 1981 Rossella Casini sparisce misteriosamente da Palmi dopo aver telefonato al padre e aver annunciato il suo rientro a Firenze. Nessuno la rivedrà più. Sebbene il suo corpo non sia stato ritrovato, è riconosciuta dallo Stato come vittima di ‘ndrangheta.
