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Slow Wine Calabria: produttori e istituzioni uniti per il futuro dell’enoturismo

Sono i numeri che ci dicono che il valore dell’enoturismo in Italia continua a crescere. L’ultimo rapporto 2024 dell’osservatorio nazionale curato da Nomisma Wine Monitor per conto dell’Associazione Nazionale Città del Vino attesta che oggi vale 2,9 miliardi di euro, quasi il 16% rispetto al 2023. E’ in questo filone che la Calabria, ricca di identità e storia, ma anche di produzioni di qualità che negli anni hanno saputo affermarsi sempre di più nel mercato nazionale e internazionale e all’attenzione della stampa specializzata e dei buyers, può e deve inserirsi con grande caparbietà. Siamo forti di una tradizione e di un valore di consapevolezza che si è rafforzata e condolidata per l’opera meritoria di produttori che oggi sono i veri ambasciatori della qualità e dell’autenticità del mondo enologico regionale. Così Elisabetta Santoianni ha salutato la platea di produttori intervenuti a Mormanno presso la Galleria d’Alessandro per la presentazione regionale della guida Slow Wine.

A discutere di vino come momento di incontro tra territori, vigneron e istituzioni, la coordinatrice regionale di Slow Wine Calabria Alessandra Molinaro, il sindaco di Mormanno Paolo Pappaterra, il direttore generale di Arsac Fulvia Michela Caligiuri, il Presidente di Slow Food Calabria Michelangelo D’Ambrosio, accolti dalla presidente della condotta Valle del Mercure – Pollino, Teresa Maradei e salutai dall’intervento del presidente del Gal Pollino Sviluppo Domenico Pappaterra.

«Siamo in un territorio – ha aggiunto la Santoianni – che pur non producendo vino organizza la festa di Perciavutti che è la più ricca e attrattiva esperienza immersiva nel mondo del vino che si faccia nel territorio. Frutto di una intuizione intelligente che ha saputo fare marketing territoriale attorno ad una tradizione popolare. E’ su questa strada che dobbiamo continuare – ha aggiunto il consigliere regionale di Forza Italia – sapendo legare il prodotto al territorio in termini generali, promuovendo di più tour enogastronomici che in altre regionali sono stati motore di economia sostenibile».

Poi parlando della guida di SLow Wine ha ringraziato i produttori per la scelta di voler produrre in maniera etica e sostenibile secondo i valori del «vino buono, pulito e giusto» e ha elogiato l’opera dei curatori e di Slow Food perchè «questo non è solo un prodotto editoriale, ma uno strumento potente di narrazione del territorio e delle storie di uomini e donne che hanno scelto il vino per diventare ambasciatori della Calabria più buona e bella». Oggi il contesto produttivo ha subito delle trasformazioni in termini di modernità, ma deve confrontarsi anche con le sfide dei cambiamenti climatici. Per questo «fare rete tra istituzioni locali, i Gal, la Regione Calabria, l’Arsac e associazioni virtuose come Slow Food, per ascoltare e rispondere alle esigenze del mondo vitivinicolo è non solo giusto ma essenziale per sostenere e irrobustire una filiera economica che rimanda alla storia e la buono che abbiamo in questa regione».

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