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Filt-Cgil, Fit-Cisl, Faisa-Cisal e Ugl Autoferro proclamano stato di agitazione di tutti i dipendenti dell’AMC Catanzaro

Le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Faisa-Cisal e Ugl-Autoferro hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti dell’AMC Spa, l’azienda di mobilita’ cittadina. “La decisione – spiega una nota – formalizzata con una comunicazione ufficiale inviata il 25 novembre, e’ stata indirizzata al Prefetto di Catanzaro, alla Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Relazioni Sindacali e Osservatorio sui conflitti, al sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, all’Amministratore unico dell’AMC Avv. Eugenio Felice Perrone, al Direttore Generale Ing. Luca Brancaccio e a tutti gli organi di comunicazione”.

Le organizzazioni sindacali denunciano “una serie di inadempienze, mancate risposte e comportamenti ritenuti antisindacali che hanno determinato una situazione “non piu’ sostenibile” nei rapporti con l’azienda”. Nel documento congiunto, le organizzazioni sindacali elencano in modo dettagliato le cause che hanno portato alla mobilitazione: la mancata applicazione della normativa INPS sul congedo parentale dei lavoratori turnisti, per la quale era stata chiesta una chiarificazione il 30 luglio 2025, “rimasta totalmente inevasa e inapplicata”; l’assenza di riscontro alla richiesta di convocazione del 25 agosto 2025 sulla gestione della malattia superiore ai tre giorni consecutivi, “rimasta anch’essa inevasa”; la mancata risposta alla richiesta di convocazione del 17 ottobre 2025 riguardante la normativa aziendale sui dispositivi radiotelefoni; la mancata convocazione richiesta il 31 ottobre 2025 e il successivo sollecito del 12 novembre, “relativamente alla richiesta di convocazione per la sottoscrizione dell’accordo ex art. 3 CCNL 2024, dei quali, addirittura, l’azienda si rifiuta di fornire copia” dei protocolli interessati; la contestazione di un verbale ispettivo della UGL del 3 novembre 2025, redatto “in totale assenza di contraddittorio” con le altre organizzazioni sindacali; la decisione dell’azienda di nominare componenti di Commissioni disciplinari “senza informazione ne’ confronto con le organizzazioni sindacali; infine, “l’interruzione unilaterale delle relazioni industriali e la totale condotta antisindacale del Management aziendale”.

Alla luce di queste criticita’, i sindacati annunciano formalmente la proclamazione dello stato di agitazione del personale tutto di AMC spa Catanzaro e domandano “l’immediata attivazione della procedura di raffreddamento prevista dalle normative vigenti”. La richiesta e’ dunque rivolta al Prefetto, come autorita’ competente all’attivazione del tavolo di conciliazione, e agli altri enti istituzionali destinatari della lettera, affinche’ vengano avviati i percorsi previsti per prevenire l’inasprimento del conflitto.

Le organizzazioni sindacali chiedono quindi “un intervento immediato per ristabilire il confronto con l’azienda e sbloccare un quadro che definiscono “grave e lesivo dei diritti dei lavoratori e della corretta dialettica sindacale”.

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