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Vocaturi (Agrocepi): “L’olio calabrese non può morire di indifferenza”

“Dietro ogni goccia d’olio ci sono mani che lavorano, occhi che guardano il cielo sperando nel sole, e famiglie che vivono di questa terra. Non possiamo permettere che l’olio calabrese muoia di indifferenza.”
Così Cristian Vocaturi, vicepresidente nazionale e presidente di Agrocepi Calabria, interviene con parole accorate sulla crisi che sta mettendo in ginocchio centinaia di olivicoltori.

Nelle ultime settimane, il prezzo dell’olio d’oliva ha raggiunto livelli insostenibili.
Le aziende agricole calabresi, che ogni giorno investono tempo, energie e risorse, si trovano oggi davanti a una realtà amara: vendere significa spesso rimetterci, e molti produttori scelgono di non raccogliere più.

“Il valore dell’olio non è solo economico – spiega Vocaturi – è un valore umano e culturale. Ogni oliveto racconta una storia di fatica, passione e identità. Ma senza un prezzo giusto e senza regole chiare, tutto questo rischia di scomparire”.

TRE RICHIESTE SEMPLICI MA DECISIVE:
1. Un prezzo giusto e sostenibile, che riconosca la dignità del lavoro agricolo e il valore reale del prodotto.
2. Regole trasparenti e controlli veri sulle importazioni, per difendere chi produce con onestà e qualità.
3. Sostegno concreto a chi mantiene viva la terra, con misure dedicate ai frantoi, alle aziende e ai giovani che vogliono continuare questa tradizione.

“Chiediamo rispetto – conclude Vocaturi – non solo per chi produce olio, ma per tutto ciò che l’olio rappresenta: la Calabria che lavora, che resiste e che crede ancora nel valore autentico delle sue radici.”

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