«Il grano rappresenta il fondamento della nostra alimentazione e l’essenza stessa della nostra identità culturale e territoriale. Ogni chicco racchiude il senso del lavoro, del rispetto per la terra. Recuperare e valorizzare i cereali antichi significa recuperare sapori autentici, tutelare la biodiversità e costruire filiere sostenibili capaci di generare produttività. Eventi come questo sono occasioni importanti per mettere in rete esperienze e per dare forza alla progettualità di sviluppo del nostro territorio, nel segno della tradizione, della biodiversità e della bellezza delle nostre terre». Così Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee, intervenuto a “Slow Grains” 2025, la tre giorni di Slow Food in corso a Reggio Calabria, ha sottolineato il valore di una produzione essenziale della tradizione di gran parte dei popoli nel mondo.
«Come Gal siamo impegnati da anni in questo percorso, sostenendo i produttori locali e promuovendo l’agricoltura di qualità – ha aggiunto Macrì (qui nella foto con il presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio) –. In questa visione si inserisce anche il nostro progetto “Il Cammino del Pane”, itinerario culturale che celebra i grani antichi, i forni di comunità e il valore del pane come simbolo di condivisione e di identità collettiva, promosso in collaborazione con Officine delle Idee. Siamo partiti da luoghi significativi come Pellegrina di Bagnara, per poi fare tappa a Treviso, a testimonianza di un dialogo tra sud e nord fondato sulla condivisione di valori legati alla terra, e infine a Matera, dove è stato firmato il Manifesto del Cammino del Pane. Attraverso questo alimento che nasce dal grano, vogliamo fare incontrare territori e comunità guardando un futuro sostenibile e solidale. Stiamo lavorando infatti alla “Città del pane”, evento da realizzare nella Locride, dove ci sono paesi come Canolo, Platì e San Luca che ancora panificano con grani e metodi antichi, dando vita a un prodotto di grande qualità e gusto. Per la Locride si tratta di un patrimonio prezioso, da cui non si può prescindere nell’ottica dello sviluppo economico e sociale a cui bisogna puntare».
