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4 novembre, conoscere e condividere per costruire una società capace di pace: da Mandatoriccio il messaggio rivolto agli studenti

In un tempo in cui nel mondo tornano le ombre dei conflitti e solo nel 2024 hanno provocato più di 230.000 vittime e costretto oltre 100 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, il 4 novembre ci richiama a ciò che davvero unisce gli italiani: la consapevolezza di appartenere a una stessa storia, a una stessa comunità di destino e la volontà di difendere insieme la pace, la libertà e la democrazia conquistate a caro prezzo. È in questo richiamo che trova pieno significato anche il principio sancito dalla Costituzione repubblicana all’articolo 52, secondo cui la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino: un dovere che non si esaurisce nelle armi, ma si esprime nel quotidiano impegno di ciascuno per il bene comune, nella partecipazione civile e nella salvaguardia dei valori che fondano la nostra convivenza democratica.

 

A CERIMONIA CON SUBCOMMISSARIO PEZZUTO ANCHE COLONNELLO FILIPPI

È, questo, uno dei passaggi dell’intervento del Sub Commissario Vincenzo Massimo Pezzuto che, delegato dal Commissario Prefettizio Danilo Fuscaldo, ha presenziato ieri, martedì 4 novembre, alla commemorazione cittadina del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate che ha visto la presenza, tra gli altri, del Colonnello dei Carabinieri Marco Gianluca Filippi.

 

SCUOLE, FORZE ORDINE E CITTADINI AL MONUMENTO DEI CADUTI

Alla cerimonia, che raccolto intorno al monumento dei Caduti, forze dell’ordine, semplici cittadini e studenti, erano presenti anche Don Maurizio Biondino, il Maresciallo Marco Tedeschi della Stazione dei Carabinieri di Mandatoriccio e accompagnati dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo, Mirella Pacifico, una delegazione di studenti.

 

SACRO DOVERE COINCIDE OGGI CON PARTECIPAZIONE ATTIVA E TUTELA LIBERTÀ

Questa disposizione, apparentemente semplice – ha aggiunto il Subcommissario – racchiude un significato profondo e unico nel testo costituzionale. L’espressione “sacro dovere” è infatti atipica: non compare in nessun altro articolo della Carta, né in riferimento ad altri doveri civici o morali. È una formula che unisce la dimensione giuridica a quella etica, conferendo alla difesa della Patria un valore non solo normativo ma anche morale e spirituale, fondato sull’idea di solidarietà e di appartenenza. Difendere la Patria non coincide più con l’esaltazione militare o con il nazionalismo, ma diventa partecipazione attiva alla vita democratica, tutela delle libertà fondamentali, rispetto delle istituzioni e contributo al bene comune. Solo attraverso la conoscenza e la condivisione – ha concluso il Subcommissario rivolgendosi agli studenti – potremo costruire insieme una società più consapevole, coesa e capace di pace.

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