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Rigenerazione urbana e coesione sociale: la Calabria protagonista di un nuovo modello europeo di sviluppo sostenibile, ieri il seminario organizzato da Ance Calabria

La rigenerazione urbana non può essere intesa come una semplice operazione edilizia, ma come un processo complesso che rimette al centro la persona, la qualità dell’abitare e la coesione delle comunità, in una visione che integri crescita economica, sostenibilità ambientale e diritti sociali. Parte da questa riflessione, all’insegna del motto “Dare forma al domani, insieme” – che ha accompagnato la 23ª European Week of Regions and Cities – #EURegionsWeek 2025 – l’iniziativa organizzata nell’ambito della più importante manifestazione europea sullo sviluppo territoriale sostenibile, approdata per la prima volta in Calabria grazie all’impegno di ANCE Calabria, della Regione Calabria e dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Nella Sala Verde della Cittadella Regionale di Catanzaro si è svolto il seminario “Rigenerazione urbana come motore di sviluppo economico e coesione sociale”, promosso da ANCE Calabria con il patrocinio della Regione e il contributo scientifico di ABITAlab, laboratorio di ricerca del Dipartimento di Architettura e Design (dAeD) dell’Università Mediterranea.

L’incontro ha riunito rappresentanti istituzionali, accademici, imprese e professionisti in un dialogo aperto sui temi dello sviluppo sostenibile e della rigenerazione urbana, con l’obiettivo di individuare strategie condivise capaci di coniugare innovazione, inclusione e qualità della vita.

Ad aprire i lavori è stato Michele Laganà, presidente di ANCE Reggio Calabria, che ha richiamato la responsabilità collettiva nella costruzione del futuro:

«Plasmare il domani insieme – ha detto – significa dare forma a una visione comune in cui cittadini, imprese e istituzioni siano parte di un progetto condiviso. Rigenerare non è solo ristrutturare o edificare, ma restituire senso ai luoghi e ricucire relazioni, funzioni e identità».

Nel suo intervento, l’eurodeputata Giusi Princi ha sottolineato come l’iniziativa calabrese si inserisca pienamente nel percorso europeo di coesione e sostenibilità:

«Questo evento rappresenta un modello concreto di governance multilivello, quella stessa che l’Europa promuove nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale. La Calabria si sta muovendo nella giusta direzione, costruendo sinergie tra università, mondo produttivo e istituzioni regionali. È così che si fa politica di coesione: ascoltando i territori e trasformando i bisogni in azioni».

Princi ha poi rimarcato il valore del diritto alla casa come principio cardine delle nuove politiche europee:

«L’accessibilità abitativa è oggi l’architrave della politica di coesione: lo spazio fisico deve tornare a essere anche spazio sociale, un luogo dove si costruiscono comunità e si pratica la giustizia sociale. In Europa abbiamo previsto la possibilità di destinare fino al 15% delle risorse alle politiche sociali e all’edilizia residenziale pubblica. Solo riconoscendo la casa come diritto universale potremo parlare di una vera rigenerazione urbana».

Il prorettore alla Ricerca dell’Università MediterraneaMassimo Lauria, ha posto l’accento sul ruolo della conoscenza e della partecipazione:

«La nostra università si riconosce nel modello di civic university, un’istituzione che non si limita a produrre sapere, ma che costruisce relazioni con la società e mette la ricerca al servizio delle persone. La speranza progettuale è un valore collettivo, che si alimenta solo se impariamo a guardare al futuro con fiducia e corresponsabilità».

Centrale il contributo del presidente di ANCE CalabriaRoberto Rugna, che ha ribadito l’urgenza di trasformare la rigenerazione urbana da pratica episodica a politica strutturale e duratura:

«Non possiamo più permetterci città che consumano spazio, ma dobbiamo costruire città che generano vita. In Calabria questa sfida ha un significato profondo: rigenerare significa restituire dignità agli spazi, creare nuove opportunità per le persone, attrarre giovani, energie e imprese. E significa anche rafforzare una filiera delle costruzioni moderna, sostenibile e capace di coniugare bellezza, tecnologia e partecipazione».

Rugna ha inoltre evidenziato la necessità di una visione unitaria e di norme certe:

«Il disegno di legge nazionale sulla rigenerazione urbana rappresenta un’occasione che non possiamo perdere. Serve un quadro normativo organico, che coordini PNRR, fondi regionali e programmi europei, garantendo tempi certi e una governance trasparente e coerente. Solo così potremo passare dai progetti pilota alle politiche permanenti. E in questo percorso il social housing è una chiave strategica: dare casa non significa soltanto costruire edifici, ma costruire comunità».

Ampio spazio è stato dedicato al contributo della professoressa Consuelo Nava, direttrice del Dipartimento di Architettura e Design e responsabile scientifica di ABITAlab, che ha illustrato i risultati della Strategia ReKAP, sviluppata in collaborazione con ANCE Calabria e le sezioni territoriali di Reggio e Crotone:

«Abbiamo lavorato per costruire un modello calabrese di sostenibilità urbana, basato su conoscenza, innovazione e responsabilità condivisa. Rigenerare significa anche formare persone capaci di prendersi cura del proprio territorio. Il nostro gruppo di giovani ricercatori rappresenta la prova concreta di un’eccellenza calabrese che può competere in Europa».

La seconda parte del dibattito, moderata da Michele Laganà, ha visto gli interventi del direttore generale di ANCERomain Bocognani, del dirigente del Dipartimento Programmazione Unitaria della Regione CalabriaFelice Iracà, e del presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara.

Bocognani ha richiamato la necessità di una visione di lungo periodo:

«Chi non guarda ai prossimi venti o trent’anni resta fuori dalle sfide del futuro. Le città del futuro devono essere progettate pensando alla qualità della vita, alla sostenibilità e alla resilienza. La nuova programmazione europea offre l’occasione per ridisegnare la politica di coesione, rendendola più flessibile e orientata ai bisogni dei cittadini».

Iracà ha proposto una riflessione innovativa:

«Serve un’urbanistica “quantica”, capace di adattarsi e di rispondere ai cambiamenti. La sfida è creare strumenti stabili e trasparenti, che rendano attrattivi gli investimenti in edilizia sociale e favoriscano la collaborazione tra pubblico e privato».

Ferrara ha concluso evidenziando il valore della Calabria come laboratorio di sperimentazione:

«La rigenerazione urbana non è solo costruzione di opere, ma costruzione di comunità. In Calabria possiamo e dobbiamo trasformare la complessità del nostro territorio in un’occasione di crescita, diventando un modello nazionale di innovazione, coesione e sostenibilità».

A chiudere i lavori, il presidente Rugna ha ringraziato relatori e partecipanti per il contributo al confronto, sottolineando

«l’importanza di continuare a lavorare insieme, in un’alleanza stabile tra istituzioni, imprese, università e cittadini, per costruire una Calabria che sappia guardare al futuro con visione e fiducia».

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