omenica 26 ottobre, alle ore 18, la Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza accoglierà uno degli appuntamenti più alti e simbolici dell’intera stagione musicale calabrese: la prima assoluta mondiale di L’albero dell’isola di Campbell, nuova composizione sinfonica di Carmen Fizzarotti, affidata all’Orchestra Sinfonica di Cosenza diretta dal Maestro Grigor Palikarov, con Alessandro Marano al pianoforte. L’evento, vertice dell’ottava edizione del Festival Antonio Vivaldi, si annuncia come una serata di raffinata intensità emotiva e intellettuale, capace di unire il respiro universale di Beethoven alla forza evocativa della nuova musica contemporanea.
Nel segno del titolo “Contaminazioni”, il programma costruisce un ponte ideale tra epoche e linguaggi: dall’eroismo drammatico dell’Ouverture Coriolano alla luminosa solennità del Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 “Imperatore”, fino alla visione poetica e misteriosa del nuovo brano di Fizzarotti. L’albero dell’isola di Campbell nasce dall’immagine di un albero solitario che cresce, ostinato e maestoso, sull’isola subantartica di Campbell, battuta dai venti e lontana da ogni forma di vita umana. Intorno a quell’albero la compositrice tesse una partitura che è insieme elegia e rinascita, dialogo fra l’uomo e la natura, meditazione sul silenzio e sull’origine del suono. Il linguaggio orchestrale di Fizzarotti, nitido e sensuale, si muove tra densità timbriche e sospensioni armoniche, evocando un paesaggio sonoro di struggente profondità.
Nata a Bari nel 1992 e formatasi tra il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Carmen Fizzarotti rappresenta una delle voci più significative della nuova generazione europea. Le sue opere, eseguite in sedi di assoluto prestigio come la Philharmonie de Paris, il Festival Milano Musica, Trame Sonore di Mantova, Rondò – Divertimento Ensemble e Nuova Consonanza, sono state trasmesse da RAI Radio3 e ARTE, ricevendo riconoscimenti internazionali e collaborazioni con istituzioni come la European Union Youth Orchestra, NASA ed Europa Nostra. Pubblicata da SZ Sugar, la Fizzarotti è oggi tra le figure più luminose del panorama compositivo italiano, capace di fondere lirismo, ricerca e visione.
Sul podio, il Maestro Grigor Palikarov, tra i direttori più autorevoli della scena sinfonica internazionale, guida l’orchestra con la sua inconfondibile miscela di rigore e teatralità, costruita in oltre vent’anni di carriera con orchestre in Europa, America e Asia. Accanto a lui, il pianista Alessandro Marano, interprete di rilievo internazionale, offrirà la sua lettura del Concerto “Imperatore”, culmine della parabola beethoveniana e simbolo della libertà dello spirito. Marano, direttore artistico del Festival Antonio Vivaldi e dell’Orchestra Sinfonica di Cosenza, porta avanti da anni una visione musicale fondata sul dialogo fra tradizione e modernità, convinto che la musica, per restare viva, debba saper abitare il proprio tempo.
Questa prima mondiale rappresenta non soltanto un evento artistico, ma una dichiarazione di intenti: la volontà di affermare la Calabria come terra di creazione, non solo di ospitalità, capace di generare nuova musica, nuovi linguaggi e nuove connessioni culturali. Il Festival Antonio Vivaldi, da otto anni punto di riferimento per la valorizzazione della musica d’arte in Italia meridionale, si conferma così spazio di produzione e riflessione, laboratorio di bellezza e ricerca che unisce artisti di fama internazionale e giovani talenti in un percorso di crescita condivisa.
“La prima mondiale del brano di Carmen Fizzarotti rappresenta un atto di fiducia nella cultura e nella musica come linguaggio universale – dichiara Alessandro Marano. È la dimostrazione che anche qui, nel Sud, si può creare musica di respiro globale, dove la grande tradizione incontra le visioni contemporanee e dove il suono diventa strumento di memoria, identità e futuro.”
Domenica sera, nella luce dorata della Sala degli Specchi, la musica di Beethoven e Fizzarotti si specchierà in un’unica materia sonora, in un continuo dialogo tra passato e presente, radici e orizzonti. Sarà un rito d’ascolto, un viaggio nella trasformazione, un invito a credere che la bellezza possa ancora nascere dall’incontro tra epoche lontane. Come un albero che cresce nell’isola più remota, la musica continuerà a respirare, a resistere, a cercare il cielo.
