“Il grado di libertà di un uomo si misura dall'intensità dei suoi sogni” - Alda Merini
HomeCalabriaComitato MIC - Concorso 1956: "Da Lost a Highlander... Lotta per la...

Comitato MIC – Concorso 1956: “Da Lost a Highlander… Lotta per la sopravvivenza per i dipendenti precari del Ministero della Cultura”

“Ci eravamo lasciati con le suggestioni di LOST, acclamata serie TV dei primi anni 2000, narrando le vicende degli “ex-tirocinanti ministeriali”, ormai dipendenti, i quali sembravano essere stati dimenticati proprio come successo ai protagonisti dello spettacolo tv. La vicenda si è poi sviluppata, fortunatamente, con un esito positivo con una proroga di ulteriori 12 mesi del contratto di lavoro per 350 dipendenti a tempo determinato e part-time, arrivando ad un servizio continuato di oltre due anni: funzionari di area III F1, assistenti amministrativi e tecnici, assistenti e operatori alla fruizione accoglienza e vigilanza, operatori tecnici; allo stesso concorso si riferiscono, in aggiunta, quasi 1500 unità tra Ministero della Giustizia e dell’Istruzione, nelle sedi periferiche dei tre Ministeri all’interno delle regioni dell’Obiettivo Europeo “Convergenza” Calabria, Campania, Sicilia e Puglia. Tale continuità è stata possibile grazie ad una serie di convergenze incastratesi nella scorsa legge di bilancio: la parte politica, in particolare ad opera dell’On. Francesco Cannizzaro, la componente delle sedi periferiche del MiC nelle persone dei suoi dirigenti e dipendenti, e le sigle sindacali presenti ai tavoli ministeriali.

Nel corso di questo ulteriore anno, in scadenza a Febbraio 2026, in qualità di dipendenti del Ministero della Cultura, hanno continuato ad operare diligentemente nelle attività degli uffici in cui operano, ricoprendo incarichi di responsabilità (supporto al RUP, funzionari responsabili del territorio nell’ambito della tutela dei beni culturali e assolvimento dei compiti ispettivi) e di mantenimento della piena operatività di uffici e musei, con assistenti, tecnici ed operatori destinatari di assegnazioni di servizio funzionali allo svolgimento della corretta azione amministrativa, di tutela e valorizzazione. In particolare, nella stagione estiva appena conclusa, hanno assicurato l’apertura di musei e siti archeologici ai migliaia di turisti presenti a livello regionale, con inevitabile lustro e indotto per il Sud Italia a forte vocazione turistica. Anche la recente visita del Ministro Alessandro Giuli in Calabria è stato motivo e occasione di illustrare i tanti progetti conclusi ed in itinere da parte degli Istituti periferici (restauri, attività inerenti il grande progetto Antica Kroton e digitalizzazione museale), messi in piedi e gestiti anche col contributo ed il lavoro del personale a tempo determinato, per i quali il Ministro stesso ha speso lodevoli parole.

Tuttavia, allo stato attuale, si sta consumando una silenziosa e tragica lotta per la sopravvivenza in stile “Highlander”, fatta di incertezza e sconforto per i dipendenti precari: dal rinnovo, avvenuto in continuità a partire dal 1 Marzo 2025, le comunicazioni si sono tragicamente interrotte. Nulla dal Ministero, nulla dalle sigle sindacali, nulla dalle stanze del governo. L’unica voce ascoltata finora è stata quella politica, la quale ha assicurato impegno nel portare avanti questo percorso, ma nell’appena concluso periodo “caldo” di elezioni amministrative regionali molto spesso “verba volant” e di “scripta” attualmente non ce ne sono. Intanto i circa 350 dipendenti, di cui 280 solo in Calabria, stanno lavorando da due anni presso le rispettive sedi, con stipendi a metà (e anche diritti a metà) e vivono angosce quotidiane legate a questo silenzio assordante da parte di tutti i soggetti che dovrebbero affrontare questa situazione. Dietro a questi numeri ci sono famiglie che hanno deciso di rimanere al Sud, affrontando territori difficili sia dal punto di vista infrastrutturale che economico e sociale, il tutto in maniera quasi eroica in un Meridione che perde ogni anno migliaia di persone, fuggenti da terre amate ed odiate. Ad oggi hanno un’unica certezza: il loro contratto scadrà il 28 febbraio 2026 e nella legge di bilancio in corso di approvazione non é previsto un solo euro per la loro stabilizzazione.
In questi mesi hanno ripetutamente fatto sentire la loro voce attraverso le sigle sindacali di appartenenza e chiesto agli uffici del Ministero della Cultura, i quali non hanno dato risposta formale ma l’humor è che ad oggi non dispone di copertura economica la loro stabilizzazione, pur mostrandosi sensibile alla causa dei propri dipendenti. Si sono rivolti alla politica locale, che li ha sempre rassicurati in merito, la quale si è impegnata concretamente nella scorsa legge di bilancio ottenendo un rinnovo, tuttavia, ad oggi, non sono previsti in nessun atto normativo fondi destinati a chiudere questa brutta storia che si tira avanti da tanto, troppo tempo.
I cosiddetti ex tirocinanti, così chiamati perché molti di loro prima del concorso hanno svolto talora anni di tirocini nella sede in cui sono stati poi assunti a tempo determinato e part-time,
I dipendenti del MiC a tempo determinato prestano peraltro servizio, da ormai 2 anni, in regioni d’Italia in cui lo stesso Ministero ha avuto da sempre difficoltà a collocare personale, trend confermato anche dalle molteplici rinunce registratesi con i recenti concorsi proprio in alcune di queste regioni, da sempre “meno attrattive” di altre.
Il Ministero, quindi, da un lato bandisce o si prepara a bandire nuovi concorsi e, dall’altro, sembra dimenticare quello che già lavora al suo interno che nel corso degli ultimi 2 anni ha già acquisito skill and expertise nell’ambito delle mansioni svolte.
Questa situazione ha già mietuto e sta mietendo delle “vittime”: diversi profili stanno rimanendo scoperti in seguito a dimissioni di personale il quale, non sostenendo a livello psicologico tale situazione di precarietà, preferisce trovare altri incarichi (portando il suo bagaglio di conoscenze con sé) o addirittura di “accontentarsi” di operare in ambiti diversi dalla sua formazione che però, magari, gli permettono di portare avanti la sua vita familiare;
Da qui il paragone fin troppo condivisibile di questi lavoratori con la trama del famoso film HIGHLANDER-L’ULTIMO IMMORTALE, dove il temibile Victor Kruger recitava “ne resterà soltanto uno”; la sostanziale differenza con l’epico finale del film, tuttavia, è che, andando di questo passo, di questi dipendenti “non ne resterà NEMMENO UNO””.

Così in una nota il Direttivo del “Comitato MiC – Concorso 1956”.

Articoli Correlati