Infrastrutture, lavoro, rigenerazione urbana e transizione green sono alcuni degli «argomenti cardine» individuati da Ance Calabria nel memorandum per i candidati alla Presidenza della Regione Calabria, in vista delle elezioni del 5 e 6 ottobre, presentato questa mattina nella sede di Ance Calabria, in via Lombardi a Catanzaro.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente Roberto Rugna e il direttore generale di Ance Luigi Leone, che hanno condiviso le proposte e le priorità strategiche del settore delle costruzioni, messe a disposizione dei candidati alla Presidenza della Regione; oltre che il resto del Consiglio di Presidenza, composto dai presidenti delle varie territoriali. Presenti il presidente di Catanzaro, dottor Luigi Alfieri, il nuovo presidente della Territoriale di Vibo Valentia Domenico Ceravolo, e Michele Laganà, presidente della Territoriale di Reggio Calabria. Collegati in remoto, il presidente della territoriale di Cosenza Giuseppe Galiano, e Giuseppe Sammarco, presidente della Territoriale di Crotone.
Il documento, frutto di un lavoro di analisi e sintesi, non ha la pretesa di essere un programma politico, ma rappresenta un contributo tecnico e concreto a disposizione della politica regionale. L’edilizia in Calabria, con 12.190 imprese attive, vale il 12,9% degli investimenti sul PIL regionale e rappresenta oltre il 50% degli addetti dell’industria. Un comparto già riconosciuto come strategico per lo sviluppo economico dalla Regione Calabria e incluso nella Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), ma che oggi necessita di un vero e proprio piano industriale di settore.
«Non parliamo più di cemento, ma di sostenibilità, digitalizzazione, innovazione tecnologica – ha sottolineato Rugna –. L’edilizia è diventata il veicolo principale per attuare le strategie di Agenda 2030 e per tradurre in azioni concrete le politiche energetiche, ambientali e di qualità della vita. I temi dell’efficienza energetica, dell’economia circolare, della rigenerazione urbana non sono più il futuro, ma il presente con cui ogni giorno ci confrontiamo».
Infrastrutture strategiche e cantieri sostenibili
Il memorandum individua nella SS106 jonica, nel porto di Gioia Tauro e nel ponte sullo Stretto i cardini delle infrastrutture necessarie allo sviluppo della Calabria. «Non possiamo più permetterci ritardi o interventi a macchia di leopardo – ha evidenziato Rugna –. Serve una cabina di regia unica, che garantisca tempi certi, sicurezza dei cantieri e ricadute positive sulla filiera locale. Al tempo stesso, i grandi lavori devono essere accompagnati da strumenti per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, in un’ottica di vera economia circolare».
Economia circolare e politiche estrattive
La transizione del settore richiede una chiusura del ciclo dei materiali, con selezione in cantiere, piattaforme di trattamento, tracciabilità e riuso come materie prime e seconde. Il documento sollecita la Regione a predisporre linee guida e incentivi per favorire il recupero e il riciclo, nonché il completamento della normativa sulle attività estrattive e la redazione di un Piano regionale delle cave.
Lavoro e formazione qualificata
Altro punto centrale è il fabbisogno di manodopera specializzata, stimato in oltre 2.500 unità lavorative. «Non possiamo crescere senza nuove competenze – ha detto Rugna –. Serve un piano strategico regionale che, attraverso gli Enti Scuola delle Casse Edili, accompagni formazione, inserimento lavorativo e aggiornamento professionale. L’esperienza positiva del progetto OIKOS dimostra che la strada è questa: investire in formazione significa garantire futuro alle imprese e stabilità occupazionale ai giovani».
Rigenerazione urbana e qualità della vita
Il documento richiama l’urgenza di completare la legge regionale sulla rigenerazione urbana, integrandola con la redazione del Piano Paesaggistico Regionale. «La competitività della Calabria non dipende solo dalle grandi reti di trasporto – ha rimarcato Rugna – ma anche dalla vivibilità delle città, dalla capacità di riqualificare i centri storici e di ricucire le periferie. Rigenerare significa restituire valore e identità ai territori, contenere il consumo di suolo e creare nuovi spazi di socialità ed economia».
Transizione green ed energia naturale
Grande attenzione è riservata alla sostenibilità ambientale: edifici ad emissioni zero, materiali ecocompatibili, bioedilizia, efficientamento energetico, recupero delle acque piovane, incremento del verde urbano. Tutti obiettivi coerenti con le direttive comunitarie e con il Piano regionale sull’energia.
Capacity building e semplificazione amministrativa
Per attuare questa visione, sottolinea il documento, è indispensabile una Pubblica amministrazione moderna, digitalizzata e capace di semplificare i procedimenti. «La qualità delle norme e delle procedure è decisiva – ha aggiunto Rugna –. Non si tratta di chiedere scorciatoie, ma di costruire regole chiare, tempi certi e valorizzare le professionalità tecniche e dirigenziali migliori. Solo così l’edilizia potrà diventare davvero un motore di sviluppo sostenibile per tutta la regione».
Un impegno per la Calabria
Il memorandum si chiude con un invito alla politica a compiere scelte chiare: legge sulla rigenerazione, piano paesaggistico, piano per il lavoro, attività estrattive, strumenti finanziari mirati e sostegno alla filiera. «Non chiediamo favori ma responsabilità – ha concluso Rugna –. Questi obiettivi non servono soltanto alle imprese, ma a tutta la collettività. Investire nell’edilizia significa migliorare la qualità della vita dei cittadini calabresi e costruire una regione più moderna, sicura e inclusiva».
«Il nostro documento è pensato per un settore strategico come quello delle costruzioni, oggi centrale anche per l’avvio di molte opere infrastrutturali in Calabria. Ance porta avanti da sempre la visione di un’edilizia orientata alla sostenibilità: proponiamo un piano estrattivo per le cave, sensibilizziamo sulla necessità di impianti di trattamento degli scarti di cantiere, e promuoviamo la rigenerazione urbana con edifici efficienti dal punto di vista energetico.
A Catanzaro, Crotone e Vibo è stata avviata una misura importante tramite la Cassa Edile: i fondi sono stati destinati a corsi di formazione sulla sicurezza dei lavoratori e sulla qualificazione professionale. L’obiettivo è valorizzare al massimo i cantieri e garantire un prodotto finale di qualità superiore», ha affermato il presidente Luigi Alfieri.
«Crediamo molto nella formazione come strumento per contrastare lo spopolamento e offrire ai giovani opportunità concrete. Una formazione qualificata permette assunzioni immediate e favorisce la rigenerazione dei centri urbani e storici, restituendo identità ai luoghi e creando condizioni favorevoli per nuovi investimenti», ha aggiunto il presidente Ceravolo.
«C’è bisogno di un vero piano sistemico e industriale di comparto. Il settore delle costruzioni incrocia in modo trasversale temi cruciali per la Calabria: mobilità, rigenerazione urbana, tenuta sociale, salvaguardia dell’ambiente. Una politica chiara di settore può declinare risposte a più livelli e diventare volano di sviluppo per la Regione», ha sottolineato il presidente Laganà
«Abbiamo due punti fondamentali. Il primo è quello di liberare il settore dalla vecchia immagine dei “cementificatori”: l’edilizia oggi significa sostenibilità, transizione energetica, economia circolare, edifici innovativi. È un comparto che attraversa tutti i temi dello sviluppo e che la Regione stessa ha riconosciuto strategico, inserendolo nella strategia di specializzazione intelligente e nei fondi comunitari – ha concluso il direttore generale Leone -. Ma occorre riempire questi strumenti di contenuti concreti: non a caso uno dei punti centrali del nostro memorandum è il piano per il lavoro, con la prospettiva di assorbire almeno 2.500 nuove unità. Ringraziamo tutti voi per l’attenzione: il nostro obiettivo è contribuire con responsabilità allo sviluppo sostenibile della Calabria».