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Trasporti e territorio, Bruni e Casu presentano a Lamezia la proposta PD per la mobilità degli studenti

Il diritto allo studio passa dal diritto alla mobilità». Con queste parole Amalia Cecilia Bruni, consigliera regionale e candidata del Partito Democratico alla Regione Calabria (circoscrizione Centro), ha aperto la conferenza stampa “Trasporti e territorio”, dedicata alle misure a sostegno degli studenti e alla crisi del trasporto pubblico in Calabria. Al suo fianco Andrea Casu, deputato PD e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, primo firmatario della proposta di legge n. 2503 che introduce agevolazioni nazionali per gli abbonamenti e contributi per gli studenti fuori sede.

Al centro dell’incontro, moderato da Lidia Vescio (vicesegretaria provinciale PD Catanzaro e consigliera comunale di Lamezia Terme), la necessità di ridurre le barriere economiche che ostacolano l’accesso a scuola e università e di superare la frammentazione dell’offerta di TPL in Calabria. Hanno portato il loro contributo Fabrizio Muraca (capogruppo PD a Lamezia Terme), Rosario Piccioni (direzione regionale PD e segreteria cittadina) e Stefano Capriglia (vicesegretario Giovani Democratici Lamezia Terme).

Lidia Vescio ha voluto prima di tutto sottolineare come «ai proclami del centrodestra, il Pd risponde con la concretezza rappresentata proprio da proposte di legge come questa».

La proposta di legge illustrata da Casu prevede un fondo nazionale da 500 milioni di euro l’anno per garantire buoni fino a 300 euro agli studenti tra i 14 e i 24 anni con ISEE familiare fino a 30.000 euro, destinati all’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e ferroviario.

«Il diritto allo studio passa dal diritto alla mobilità: senza trasporti accessibili e affidabili, scuola, università e sanità restano diritti sulla carta. In Calabria troppe famiglie fanno i conti ogni mese con abbonamenti più cari, corse insufficienti, coincidenze impossibili e l’assenza di un vero biglietto unico. È inaccettabile chiedere ai nostri ragazzi di “fare la loro parte” se prima lo Stato e la Regione non fanno la propria, garantendo servizi minimi certi. Settembre, con la ripartenza di libri, mense, attività sportive e spostamenti, è diventato il mese più caro dell’anno: qui la politica deve intervenire, non con annunci ma con misure strutturali che riducano davvero le spese delle famiglie», ha affermato Amalia Bruni.

«La Calabria vive da anni un divario che si traduce in diseguaglianze concrete: linee su gomma legate quasi solo al calendario scolastico, orari ferroviari estivi ridotti proprio quando la domanda cresce, integrazione tariffaria assente. A questo si somma la fragilità del sistema sanitario territoriale, che rende ancora più indispensabile potersi muovere per visite, esami, cure. Il PNRR e le opportunità nazionali andavano usati per colmare questi vuoti: troppe occasioni mancate. Per questo sosteniamo la proposta presentata oggi: risorse nazionali dedicate, integrazione dei servizi e una regia unica che metta al centro studenti, pendolari e territori interni. Chiediamo che la legge venga rapidamente calendarizzata: ai calabresi servono risposte misurabili — più corse, tempi certi, costi più bassi — non propaganda», ha concluso.

Per deputato Andrea Casu: «Il trasporto pubblico locale è una questione nazionale. Se i costi di carburanti, contratti e servizi aumentano e il Fondo nazionale non viene adeguato almeno all’inflazione, alle Regioni restano solo due leve: tagliare chilometri o alzare i biglietti. Accanto alle risorse proponiamo un cambio di paradigma: integrazione tariffaria e tecnologica, biglietto unico, programmazione coordinata di gomma e ferro in tutti i periodi dell’anno, superando l’assurdo “a fisarmonica” per cui d’estate spariscono bus o treni proprio quando servono. La mobilità – ha concluso -è l’infrastruttura dei diritti: misura il tempo per raggiungere un’aula, un ambulatorio, un posto di lavoro. Metterla in cima all’agenda significa tenere unito il Paese e dare ai giovani calabresi le stesse opportunità dei coetanei di ogni altra regione. Per questo chiediamo al Parlamento di discutere e approvare rapidamente la nostra proposta, e alla Regione di fare la sua parte su integrazione dei servizi e qualità delle reti. Meno propaganda, più corse e più accessibilità: è così che si restituisce fiducia ai cittadini».

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