Rispetto alle sfide competitive e di sviluppo turistico ed economico derivanti dal governo della eco-sostenibilità, anche e soprattutto attraverso la tutela a le fruizione ordinata delle aree protette terresti e marine, dal Nord al Sud del Paese, vi è una sensibilità nuova e sempre più diffusa. In questa partita di crescita durevole, che acquista un valore aggiunto per tutto il Mezzogiorno, la Calabria sta dimostrando non soltanto di avere tutte le carte in regola per giocare un ruolo protagonista, ma anche di poter indicare virtuose linee di indirizzo replicabili in altri territori.
LE PROPOSTE DELLA CALABRIA ALLA CONSULTA DEI PARCHI MARINI REGIONALI
È quanto ha ribadito Raffaele Greco, Direttore Generale dell’Ente Parchi Marini Regionali (EPMR) intervenendo nei giorni scorsi alla Consulta dei Parchi Regionali, ospitata nel Centro Convegni Carte Geografiche di Roma e promossa dalla Federazione Italiana Parchi e Riserve naturali Federparchi guidata dal presidente Luca Santini.
GRECO: FACILITARE RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVO STRATEGIE BIODIVERSITà 2030
In questa cornice di sensibilità e di visioni di sviluppo durevole sempre più condivise, tenendo conto inoltre che – ha aggiunto Greco – a fronte di un + 20% di aree terrestri ad oggi tutelate quelle marine non superano il 10%, aprire la strada alla gestione regionale anche dei parchi marini, sulla traccia positiva avviata dall’esperienza singolare della Calabria, unica regione italiana con 6 propri parchi marini, faciliterebbe il raggiungimento dell’obiettivo, indicato nella strategia nazionale ed europea per la biodiversità, di arrivare al 30% delle superfici terrestri e marine protette entro il 2030. Allo stesso tempo – ha proseguito il DG dell’EPMR – ciò consentirebbe di rispondere meglio e con maggiore efficacia e prospettiva, all’esigenza sempre più diffusa di istituzione da parte delle regioni di parchi ed aree marine protette.
RISPONDERE A DOMANDA SEMPRE Più DIFFUSA DI ISTITUIRE PARCHI REGIONALI
Il caso Calabria – ha scandito – può essere considerato non solo un apripista ed un riferimento nazionale ma, anche all’interno delle coerenti strategie di sviluppo eco-sostenibile messe in campo in questi anni dalla Regione Calabria, una buona piattaforma di riflessione nazionale rispetto alla proposta della quale come EPMR ci siamo fatti interpreti, condivisa con Federparchi e discussa in sede Consulta, di arrivare alla modifica della normativa nazionale (la legge quadro 394 del 1991), che appare oggi datata rispetto alle effettive esigenze di tutela delle aree protette marine, soprattutto di una loro fruizione finalizzata allo sviluppo turistico, economico ed eco-sostenibile dei territori.
RIVEDERE NORMATIVA NAZIOALE, LINEA CONSIVISA ANCHE DA FEDERPARCHI
Revisione degli indirizzi programmatici di Federparchi, alla luce degli sviluppi normativi intervenuti e delle difficoltà operative riscontrate, con particolare riferimento alle proposte per una gestione ottimizzata delle aree protette regionali, quali emerse durante gli Stati Generali delle Aree Protette del dicembre 2024 (governance fragile, scarsità di risorse e personale, difficoltà e carenze strutturali, piano integrato, quadro comune normative regionali). Riflessioni sul mancato raggiungimento degli obiettivi comuni con il MASE. – Sono, questi, i punti all’ordine del giorno della Consulta che oltre all’intervento del presidente della Federazione, Luca Santini ha fatto registrare, tra gli altri, quello del vicepresidente per i parchi regionali Santina Grande e del coordinatore della Consulta Daniele Buschiazzo.