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Lo Schiavo: “Sulle aree interne Occhiuto fa solo demagogia”

“Ma quale idea si è fatta Roberto Occhiuto delle aree interne calabresi per concepire una trovata dal sapore così demagogico e populista, se non addirittura offensiva dell’intelligenza dei calabresi? Occhiuto rilancia pari pari una proposta presa dal Trentino: quella che prevede un incentivo di 100mila euro per chi decide di trasferirsi in uno dei 33 borghi indicati nel bando, per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri della provincia autonoma. Occhiuto però dimentica che la Calabria non è il Trentino”. È quanto riferisce, in un comunicato, il consigliere regionale uscente Antonio Lo Schiavo, già presidente del Gruppo misto, oggi candidato capolista di Avs nella Circoscrizione Calabria centro.

“Dov’era il presidente dimissionario – prosegue – quando per quattro anni l’ho incalzato sulle politiche a contrasto dell’isolamento, dell’impoverimento di servizi e dello spopolamento dell’entroterra calabrese? Chiedendo interventi mirati, risorse per la sanità territoriale, per la viabilità e i trasporti, per la scuola, per l’imprenditoria giovanile”.

“Ricordo, al solo scopo di rinfrescargli la memoria – prosegue Lo Schiavo – la mia ultima interrogazione sulle tre Aree Snai calabresi ammesse a finanziamento nell’ambito della Strategia nazionale delle aree interne, nella quale ho chiesto chiarimenti sul co-finanziamento che la Regione Calabria avrebbe dovuto sostenere in affiancamento alle risorse statali. Quell’interrogazione è rimasta senza risposta così come il co-finanziamento in oggetto, come a certificare il disinteresse che l’ex giunta regionale ha sempre riservato all’argomento. Ponendosi perfettamente in linea, peraltro, con il governo nazionale amico che ha definito le aree interne ormai avviate ad un ‘percorso di spopolamento irreversibile’, vittime di un ‘declino cronicizzato’ da gestire in modo ‘socialmente dignitoso’. Un’eutanasia, dunque, rispetto alla quale, sul piano regionale, Occhiuto si è reso volenteroso complice. Per questo suona beffarda, adesso, la sua ultima sparata social. La prendiamo per quella che è: una trovata da campagna elettorale ruffiana e maldestra. Se così non fosse, l’ex presidente e la sua giunta non avrebbero neppure ignorato la mia proposta di legge per favorire l’acquisto della prima casa da parte dei giovani under 36, mediante l’erogazione di un contributo economico pari all’imposta di registro ipotecaria e catastale, vincolata all’obbligo di trasferire e mantenere la propria residenza in Calabria per un periodo di almeno dieci anni. Una proposta concreta e realmente fattibile, certamente più sostenibile di quella che oggi vuol venderci con un reel sui social. E dev’essersi distratto, il presidente dimissionario, anche quando il Consiglio regionale approvava la mia legge sulla Disciplina delle cooperative di comunità, che proprio del rilancio delle aree interne, attraverso il sostegno a forme di imprenditorialità dal basso per la gestione di servizi di pubblica utilità, ha fatto il suo principale perno. Una legge questa, che nonostante l’approvazione all’unanimità, non ha goduto di altrettanta attenzione da parte della sua giunta per i successivi adempimenti. E non voglio neppure soffermarmi sulle innumerevoli battaglie condotte in aula e in ogni occasione contro il dimensionamento scolastico a discapito dei centri periferici o sul fronte della tutela della montagna come nel caso dei miei interventi per l’eradicazione della processionaria in Sila”.

“Sono solo alcuni esempi, e tanti potrei ancora citarne – conclude Lo Schiavo – di una costante attenzione verso il contrasto allo spopolamento e a favore delle aree interne. E per questo, oggi, l’atteggiamento imbonitorio dell’ex presidente mi strappa più un sorriso amaro. Bene ha fatto il nostro candidato presidente Pasquale Tridico, che su fondi europei e politiche di sostegno può far lezione a chiunque, a definirla una televendita alla quale, stavolta, i calabresi non abboccheranno”.

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