“Credo che non ci sia sogno più bello di un mondo dove il pilastro fondamentale dell'esistenza è la fratellanza, dove i rapporti umani sono basati sulla solidarietà, un mondo in cui siamo tutti d'accordo solla necessità della giustizia sociale e ci comportiamo di conseguenza” - Luis Sepúlveda
HomeCalabriaCGIL, CISL e UIL Calabria scrivono ad Occhiuto: "Chiediamo ordinanza per vietare...

CGIL, CISL e UIL Calabria scrivono ad Occhiuto: “Chiediamo ordinanza per vietare lavoro agricolo sotto il sole nelle ore più calde”

Un’ordinanza per vietare l’attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di esposizione al sole nelle ore più calde per tutta l’estate. E’ quanto chiedono i Segretari generali di Cgil Cisl Uil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, e Flai Fai Uila Calabria, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e all’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo.

“Egregi – si legge nella lettera -, nei giorni scorsi è avvenuta l’ennesima tragedia sul lavoro, vittima un lavoratore di 59 anni, Antonio Lombisani, bracciante agricolo, mentre era impegnato a svolgere il proprio lavoro in agro di Corigliano Rossano. Il decesso è avvenuto nel primo pomeriggio del 5 luglio, giornata che ha visto punte di calore di oltre 40 gradi. Il decesso, presumibilmente, fermo restando le indagini delle autorità competenti su eventuali responsabilità, è avvenuto anche a causa della prolungata esposizione al sole”.

“Non è un caso isolato- aggiungono i sindacalisti -, frequentemente riscontriamo nel territorio calabrese il ricorso improprio della Manodopera agricola in condizioni climatiche proibitive. Le chiediamo, pertanto, relativamente al ruolo di responsabilità per l’igiene e la sanità pubblica, l’emanazione di un’ordinanza che vieti l’attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole nella fascia oraria tra le ore 12,00 e le ore 16,00 per l’intero periodo estivo nelle giornate indicate ad alto rischio dalle autorità competenti”.

“Le trasmettiamo, per analogia -concludono -, copia della ordinanza già emanata dalla Regione Puglia chiedendole altresì un confronto di merito e la convocazione dell’osservatorio regionale per la sicurezza sul lavoro”.

Articoli Correlati