“Ripercorrere il viaggio per i sentieri aspromontani di collegamento tra le popolazioni di Delianuova e Bova Marina che lo scrittore inglese racconta di avere svolto agli inizi del ‘900 nel suo “Old Calabria”, questa l’idea che mi girava per la testa da tempo.
Partorire idee folli, progetti inediti è stata una mia capacità che mi ha sempre dato stimoli nuovi. Si deve superare l’incredulità dei più, trovare compagni di cammino che credano nell’impresa, studiare l’argomento, documentarsi, indagare, fare riunioni e poi strutturare un’organizzazione, una seppur minima logistica.
Infine, tentare, con tutte le proprie forze, consapevole della possibilità di fallire ma soddisfatto per aver fatto del proprio meglio.
Così come con l’esplorazione della frana Colella, impresa che ancora nessuno ha ripetuto https://www.facebook.com/…/pfbid0bKDTtb2dogzmeFwXnS3qrg…
Rifare la traversata di Douglas si prestava a tutto ciò e sabato 25 giugno 2022 alle ore 4:00 – racconta in una nota il dr. Alfonso Picone Chiodo – con Giuseppe Battaglia, Silvio Bagnato, Carmelo Idone e Pino Perrone sono partito dal municipio di Delianuova e dopo avere percorso 53 chilometri, con un dislivello positivo di circa 3.200 metri, dopo oltre sedici ore di cammino, alle ore 20:05 sono giunto davanti al municipio di Bova Marina”.
“L’intero itinerario è stato suddiviso in cinque frazioni:
1) Delianuova-Carmelia, accompagnati dal deliese Pino Perrone, dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia sezione di Reggio Calabria
2) Carmelia-Montalto, con Antonio Barca dell’ASPER, associazione che promuove escursioni e giornate ecologiche in Aspromonte
3) Montalto-Pedimpiso, con Pasquale Criaco di “Insieme per Africo”, gestore del rifugio Carrà
4) Pedimpiso-Bova, con Domenico Cuppari della Cooperativa “Naturaliter”
5) Bova-Bova Marina, con Pasquale Callea di “Porpatima Trekking”
L’impresa non sarebbe stata possibile senza il fondamentale supporto logistico dato da Demi D’Arrigo e Nella Esposito di “Aspromonte Wild”, Pietro Garofalo e Rodolfo Malaspina.
Sono stati attraversati posti assolutamente fantastici. Unici nella loro ricca biodiversità. È sembrato di essere in un Eden.
Ai fertili piani di Carmelia si sono succedute le rigogliose foreste che ammantano il versante occidentale dell’Aspromonte sino a raggiungere il culmine del massiccio: Montalto, ornato dalla statua del Redentore.
La discesa è iniziata tra boschi di abete e faggio ma alla quota alla quale subentrano le maestose pinete di laricio il paesaggio è mutato in un girone infernale. Gli incendi della tragica estate scorsa hanno inferto un duro colpo alla nostra montagna. L’arrivo nell’area grecanica ci ha immerso in un mondo arcaico, ricco di una cultura che ha ancora tanto da insegnarci”.
“Infine, l’arrivo a Bova Marina con un bagno ristoratore nelle acque dello Ionio ha suggellato un’impresa unica.
Avventura che all’innegabile componente atletica unisce il comune sentire di tante realtà attive sul territorio che hanno accompagnato, si può dire quasi per mano, i cinque escursionisti. Sorretti dall’abbraccio di tanti uomini di diversi paesi ma tutti accomunati dallo stesso amore per l’Aspromonte”.