“Nel prossimo mese di novembre poco più di quattromila tirocinanti di inserimento sociale (i cosiddetti TIS) termineranno definitivamente di svolgere il loro prezioso lavoro negli enti pubblici, dove, dal 2018, prestano servizio. Come Italia del Meridione intendiamo lanciare un forte appello alle Istituzioni tutte, ai parlamentari nazionali e regionali e al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, affinché si dia continuità al lavoro di tutte queste persone e non si privino gli Enti del loro utile apporto. Giova ricordare infatti che, per esempio, in tantissimi Comuni della Calabria, queste persone svolgono compiti essenziali per il buon funzionamento degli enti e non di rado sostituiscono persino i Dirigenti nello svolgimento del loro lavoro. Con la carenza di personale esistente negli enti locali e viste le note difficoltà ad assumere nuovo personale, privare i suddetti Enti dell’apporto di questi tirocinanti ormai storici significherebbe, di fatto, abbassare il livello dei servizi erogati ai cittadini. Siamo a conoscenza che esiste un tavolo di confronto e una interlocuzione avanzata e costruttiva fra le parti sociali e il Presidente della Regione e fra quest’ultimo e le articolazioni ministeriali, per individuare soluzioni concrete e percorribili finalizzate all’obiettivo della continuità lavorativa e quindi della loro contrattualizzazione. Diamo atto, come IdM, dell’impegno del Presidente Occhiuto rispetto a questa vertenza, come è peraltro dimostrato dal fatto che le retribuzioni mensili dei lavoratori sono passate da 500 a 700 euro, pagate ogni bimestre. Adesso però è arrivato il momento di andare oltre e di compiere il passo più importante, dal momento che a novembre c’è il rischio concreto che circa quattromila famiglie calabresi siano private di una essenziale fonte di reddito e sostentamento”. Lo afferma in una nota Emilio De Bartolo, segretario regionale “Italia del Meridione”.
“Come Movimento chiediamo che tutti questi tirocinanti vengano finalmente, e una volta per tutte, contrattualizzati, dando loro in questo modo serenità e diritti, attraverso, magari, una loro razionale e funzionale distribuzione in alcuni enti sub regionali. Considerando, peraltro, che questo bacino dei TIS si andrà inevitabilmente e naturalmente ad alleggerire, dal momento che almeno il venti per cento dei circa quattromila tirocinanti è prossimo alla pensione. Facciamo, dunque, appello ai parlamentari calabresi e soprattutto al Presidente della Regione Roberto Occhiuto affinché si possa definire nel modo più soddisfacente possibile una vertenza che riguarda migliaia di famiglie e il buon funzionamento degli enti nei quali prestano la loro opera”.